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"Fanno bene, è una scelta medica" di CRISTINA NADOTTI

Quando il veterinario elenca tutte le patologie cui sono soggetti i bulldog a causa del loro aspetto fisico, viene una gran rabbia. La novità del gruppo di allevatori britannici non suona più come una curiosità, ma come una decisione dovuta e attesa da tempo. E infatti anche Giuseppe Larosa, veterinario presidente della onlus "Animali e animali" e dell'Associazione nazionale tumori animali" commenta subito con un eloquente: "Finalmente il Kennel Club ha deciso di porre rimedio ad alcune esagerazioni nelle caratteristiche di razza almeno di questi cani".

Ritiene che saranno in molti ad accogliere con favore la decisione del gruppo di allevatori britannici?
"Il dibattito va avanti da qualche tempo e ci sono sempre state diatribe tra vari gruppi. Non bisogna dimenticare che i giudici dei concorsi canini sono gli stessi allevatori, perciò è fondamentale che cambi qualcosa nella loro mentalità. La decisione britannica è un passo importante per cercare di educare nuovi allevatori, che abbiano a cuore la qualità della vita dei cani".

Il caso del bulldog è isolato?
"No, ma è indicativo di un cambiamento di mentalità. Per altre razze si è già cominciato a rivedere i criteri di selezione".

Qualche esempio?
"Tra i primi gli allevatori di Shar Pei, i cani riconoscibili dalle tante pieghe della pelle. È ormai assodato che sono predisposti a dermatiti perché tra quelle pieghe batteri e funghi trovano terreno facile per riprodursi. In effetti, questo cane dalla storia molto antica in principio aveva la caratteristica pelle cascante soltanto da cucciolo, con la crescita la pelle si distendeva. Ora invece si è trovato il modo di selezionarlo per farlo diventare un cucciolo perpetuo, fino a quando alcuni allevatori hanno sollevato il problema della sua salute".

Oltre al bulldog inglese esiste quello francese, anche per lui ci sono gli stessi problemi?
"Sì, ma in effetti in Francia si è cominciato prima a correggere alcuni errori dell'iperselezione, tanto che i bulldog francese con pedigree sono adesso molto meno tarchiati di prima".

Muso schiacciato e gambe corte rispetto al busto, caratteristiche sotto accusa nei bulldog, sono proprie anche di altre razze, si è pensato a correttivi?
"Ci sono numerose voci che si levano in favore di una revisione, ma non viene fatto molto. Per esempio è noto che i basset hound, con il busto lungo e le gambe corte, hanno problemi alla colonna vertebrale, nella quale i dischi sono compressi. Eppure la gente cerca il cane più basso possibile e con le orecchie che strisciano per terra, salvo poi doverlo portare dal veterinario in continuazione per curare le sue otiti e i traumi".

Le descrizioni delle patologie di questi cani sembrano torture, possibile che la gente non se ne renda conto?
"È noto che ancora si deve discutere sulla soglia di sofferenza degli animali e fino a poco tempo fa la maggior parte della gente riteneva che non provassero dolore. Un veterinario sa che il muso schiacciato del carlino o del pechinese è garanzia di patologie oculari gravissime, perché gli occhi sporgono e la palpebra non riesce a coprirli. Sa addirittura che talvolta le ciglia finiscono per ripiegarsi all'interno e graffiare la cornea. Ma la gente apprezza quello sguardo così particolare, senza rendersi conto di cosa comporta".

Le persone che acquistano razze badano solo all'aspetto?
"Dipende. Io elenco sempre le patologie tipiche di ogni razza, ma spesso mi sento semplicemente magnificare la bellezza di quel particolare cane o gatto".

La ricerca di tratti fisici così marcati è solo di tipo estetico?
"Prendiamo il caso del bulldog: all'inizio erano cani selezionati per i combattimenti, ma adesso si è arrivati a una tale esasperazione di alcune caratteristiche, come le gambe corte e sottili rispetto al corpo, che li rendono di fatto molto poco agili e inadatti a questo scopo. Non è un caso tuttavia che ora si parli dei bulldog, perché la loro evoluzione non è stata in pratica completata. Si è giunti in pratica a selezionare cani destinati all'estinzione perché incapaci di riprodursi. Per la loro conformazione, infatti, difficilmente riescono ad avere accoppiamenti se non adeguatamente aiutati e spesso si ricorre all'inseminazione artificiale. Per non parlare poi del parto. Quasi sempre è necessario effettuare un parto cesareo per la quasi impossibilità ad avere dei parti fisiologici, a causa della struttura corporea dei cuccioli. Insomma: di fronte all'eventualità di non poter più avere bulldog, si sta correndo ai ripari".

Si può sperare che il bulldog sia solo il primo cane al quale sarà assicurata una migliore qualità della vita?
"Me lo auguro, anche perché negli anni tutte le razze sono state modificate ed è auspicabile che d'ora in poi si cerchi di selezionare caratteristiche che non influiscano solo sull'aspetto estetico, ma facciano vivere meglio gli animali".