Sei in: Articoli: ALIMENTAZIONE:

CANE, NUOVI MOTIVI PER “FARLO” DIMAGRIRE

Per coloro che affermano che il loro cane o gatto sia bello anche se “obeso” fornisco alcune nuove notizie sul tessuto adiposo che il vostro animale “accumula” su di se e dentro di se per una non corretta alimentazione.
Fino a non molto tempo addietro, si pensava che il tessuto adiposo, periferico, sottocutaneo e il tessuto adiposo addominale o viscerale, avessero solo funzione di riserva energetica e di protezione dal freddo.
Attualmente si è giunti a fare una netta distinzione tra i due tipi di tessuto adiposo.
Il tessuto adiposo periferico, quello sottocutaneo, rimane un tessuto adiposo con il compito di proteggere l’organismo animale dalle basse temperature facendo pure da riserva energetica.
Il tessuto adiposo addominale, chiamato WAT (White Adipose Tissue ), per il suo colore bianco ha, oltre alle funzioni di riserva energetica, delle funzioni di natura endocrina, riuscendo a produrre e mettere in circolo dei veri e propri ormoni che regolano e influenzano il metabolismo corporeo.
Quindi non più azione passiva del tessuto adiposo ma azione attiva nella regolazione del metabolismo dell’intero corpo.
Sono le Adipochine le sostanze prodotte dal WAT, e quella che più ci interessa è la Leptina, che veniva, fino a poco tempo fa considerata “l’ormone della sazietà”.
Arriviamo al perché non si deve accumulare tessuto adiposo bianco in addome .
Il tessuto adiposo bianco o WAT producendo le Adipochine, produce delle sostanze che causano uno stato infiammatorio generalizzato tra i vari organi e cosa ancora più grave è che questo “cronico” stato infiammatorio può predisporre alla carcinogenesi, cioè alla produzione di Neoplasie.
E’ dimostrato che lo stato infiammatorio causato dalla Leptina nelle sedi mammarie predispone in modo significativo a neoplasie mammarie.
La International Agency for Research on Cancer, che si occupa di Neoplasie negli umani, ha dimostrato una significativa correlazione tra obesità e cancro al seno, al colon/retto, al rene e all'esofago.
Quindi non “Magri perché più belli”, ma “ Magri perché più sani” .

Dr. Giuseppe Larosa