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COS’E’ LA PET TERAPY - Dott. Giuseppe Larosa

La Pet Terapy, o uso terapeutico degli animali da compagnia o terapia effettuata con l’ausilio degli animali, più che una terapia vera e propria, è una terapia di appoggio, di sostegno alle terapie tradizionali. Si tratta di utilizzare gli animali come sostegno e parte integrante di programmi terapeutici con lo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente. E’ un’attività praticata da professionisti, operatori del settore, addestratori, volontari.
La Pet Terapy ha un duplice scopo, migliorare la qualità della vita ed avere una precisa azione di benessere in malattie sia fisiche che mentali. Il rapporto può essere instaurato non solo con cani e gatti, ma anche conigli, delfini, anatroccoli, cavalli, pesci, uccelli ed altri piccoli animali.
La maggior parte delle persone è al corrente dell’uso dei cani come guide per i non vedenti; recentemente i cani sono stati usati per aiutare i non udenti. Questi animali vengono addestrati a rispondere a particolari suoni, come quelli dei campanelli delle porte, con segnali che vengono avvertiti dai loro proprietari. Cani vengono addestrati ad aiutare i disabili, per esempio raccogliendo degli oggetti caduti. Questi ruoli sono un’estensione del tradizionale impiego lavorativo degli animali, sebbene qui, nella maggior parte dei casi, tra i proprietari ed i loro aiutanti animali si sviluppi un forte legame affettivo.
L’uso di animali come parte di programmi terapeutici è comunque una pratica più antica.
Il primo uso terapeutico di animali di cui si ha memoria si verificò a Gheel, in Belgio, nel diciannovesimo secolo. Alle persone con handicap fisici veniva consentito di prendersi cura di animali, e si riteneva che questi "ristabilissero l’armonia tra anima e corpo".
Un’altra delle prime testimonianze di uso terapeutico degli animali proviene da York e risale agli anni intorno al 1790. Invece di ricorrere ai normali metodi di restrizione dei malati nei manicomi, il ricovero di York si prendeva cura dei pazienti con gentilezza e permetteva loro di occuparsi di animali come conigli e polli. Si riteneva che i ricoverati migliorassero il loro autocontrollo attraverso queste cure. Attualmente c’è una ripresa di interesse per le terapie facilitate dalla presenza di animali, le quali derivano in larga misura dal lavoro di Boris Levinson, un neuropsichiatra infantile.
Levinson stava curando un bambino emozionalmente disturbato (autistico) che si rifiutava di parlare ed interagire tutti. Il bambino non faceva alcun progresso.
Fino a che un giorno Levinson, si accorse che il bambino, nel giardino, giocava e parlava con il suo cane. Levinsoa allora introdusse proprio il cane nel protocollo terapeutico, il cane agiva da catalizzatore sociale non minaccioso, avviando e stimolando successivi contatti con il terapeuta. I risultati furono sorprendenti.
Negli ultimi 15 anni c’è stato un notevole incremento della quantità di ricerche basate sul presupposto generale che "gli animali da compagnia sono di giovamento alle persone". Uno studio del 1980 sui rapporti tra possesso di animali da compagnia e stato di salute, ha dimostrato come i proprietari di animali con problemi cardiovascolari abbiano più probabilità di essere in vita dopo essere stati dimessi dall’ospedale rispetto a quelli che non possiedono animali (a parità di gravità della patologia cardiaca). Il regolare movimento effettuato durante le passeggiate con i propri animali, l’essere facilitati nelle conversazioni con gli estranei e di conseguenza lo sviluppo di amicizie, migliora la vita dei cardiopatici.
Oltre a contribuire al recupero della salute dopo una malattia, gli animali da compagnia possono avere anche altri effetti positivi sul benessere delle persone: la compagnia degli animali è particolarmente consigliabile per le persone anziane. Spesso queste soffrono di sensazione di solitudine e di depressione rispetto ad altri settori della popolazione, e queste sensazioni possono accentuarsi dopo la perdita del coniuge. I benefici per le persone anziane che vengono attribuiti al legame uomo-animale da compagnia includono un maggior interesse per la vita, una minore solitudine e una più rapida ripresa dalla perdita del coniuge, soprattutto quando la persona vive sola o è disabile.
Sebbene non sia un sostituto del contatto umano, un animale da compagnia agisce come un lubrificante sociale, rompendo l’isolamento e fornendo argomenti di conversazione tra persone anziane e altri settori della popolazione, aumentando la quantità e la qualità dei contatti umani. L’interazione aumenta anche l’autostima combattendo gli agenti stressanti puramente psicologici (lo stress riduce l’efficienza del sistema immunitario), distogliendo la persona da problemi ossessivi. L’impegno per la somministrazione del cibo, la pulizia del loro ambiente e del loro corpo, il controllo della loro salute, possono farli sentire utili sapendo di poter contare per qualcuno.
Da non dimenticare il benessere psichico e fisico creato dal contatto tra bambini e animali che favorisce una crescita equilibrata con migliore conoscenza del mondo circostante. Alcuni studi hanno dimostrato che avere un animale da compagnia incoraggia la comprensione di un bambino per la comunicazione non-verbale umana, e che i bambini che possedevano animali avevano più probabilità di stabilire contatti sociali ed amichevoli rispetto a quelli che non li possedevano.
Si è dimostrato che anche se non si stabilisce con l’animale un contatto fisico, è sufficiente la sua sola presenza nell’ambiente per determinare un effetto rilassante. Vorrei concludere dicendo che i potenziali proprietari di animali da compagnia, si devono prima rendere conto delle responsabilità che il possesso di un animale comporta, prima di procurarsene uno per poi doverlo abbandonare. Dovrebbero essere incoraggiati gli studi scolastici che riguardano gli animali, per promuovere un atteggiamento responsabile di proprietà e comportamento tra la futura popolazione di proprietari di animali da compagnia, per garantire che entrambi, proprietari ed animali, traggano il massimo beneficio dallo stare insieme.