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TUTTE LE ANALISI DEL CASO… - Dott. Giuseppe Larosa

Per molti anni si è sottovalutato il valore e l’importanza della diagnostica di laboratorio in Medicina Veterinaria: da una parte il proprietario dell’animale non abituato alla pratica degli esami di laboratorio, dall’altra parte il medico veterinario, colpevole, di non aver educato il cliente a questo tipo di approccio all’intervento chirurgico.
In campo umano è impensabile non effettuare dei controlli ematochimici prima di un intervento chirurgico o prima di un’anestesia anche per piccoli interventi. E’ impensabile non effettuare tutti i controlli necessari per eliminare quel margine di rischi che porterebbe alla morte di un paziente affetto da una patologia sconosciuta sia a lui che al suo medico curante.
Allora perché non eliminare questi rischi in campo veterinario?
Con questa domanda non voglio far pensare che non lo si faccia, ma di certo non lo si fa in tutte le strutture e non lo si fa in modo routinario prima di tutti gli interventi chirurgici. Non lo si fa per gli interventi chirurgici considerati “minori” (ablazione del tartaro, castrazione, ovaroisterectomia) in modo particolare nei gatti, quando proprio a questi pazienti bisognerebbe porre maggiore attenzione.
Molte volte mi è toccato di posticipare o addirittura annullare degli interventi chirurgici su pazienti che clinicamente, a quanto riferito dai proprietari, stavano benissimo, mangiavano con appetito ed erano vivaci.
Se poi prendiamo in considerazione il cuore e la sua funzionalità, vedremo che i rischi della presenza occulta di patologie cardiache man mano che l’età avanza non è infrequente ed ancora più frequente di quel che si pensa è la possibile presenza in modo asintomatico di una miocardiopatia dilatativa in pazienti nei quali l’anestesia generale può avere una notevole influenza negativa.
E’ allora evidente come prima di un intervento chirurgico vada pure ben valutata la funzionalità cardiaca.
Non possiamo poi dimenticare di controllare come vanno dal punto di vista funzionale il fegato, i reni e il pancreas, anche questi, organi per i quali va ben controllata la loro funzionalità prima di procedere ad una anestesia generale.
Molti clienti, anni fa, quando prospettavo il prelievo di sangue qualche giorno prima dell’intervento chirurgico, mi chiedevano spiegazione sui vari parametri controllati ed a cosa servisse il loro controllo.
In modo breve e sintetico indico di seguito alcuni test che vengono di norma controllati per la valutazione dello stato funzionale di alcuni organi.

Fegato : i principali test di funzionalità epatica servono a determinare la presenza e la concentrazione di alcune sostanze che vengono prodotte o trasformate dal fegato oppure che si presentano nel circolo ematico in seguito ad una lesione delle cellule che costituiscono questo organo, gli epatociti.
Se il fegato ha subito delle lesioni, si verificherà un aumento delle tranferasi, principalmente di ALT (alanina-amino-tranferasi) e AST (aspartato-amino-transferasi), che presenti in notevole quantità negli epatociti di cani e gatti, vengono rilasciati in circolo in caso di particolari lesioni epatiche.
Pure la diminuzione della quantità delle proteine circolanti può comunemente indicare una diminuita sintesi proteica a livello epatico in seguito ad alterazioni dell’organo stesso così come l’aumento della concentrazione degli acidi biliari in circolo. La loro presenza dovrebbe di solito essere minima ed il loro aumento può presentarsi in seguito ad un’alterazione del flusso di sangue all’interno del fegato, che fa sì che questi acidi biliari invece di riversasi dall’epatocita nella bile vengono assorbiti in circolo e come tali possano essere rilevati chimicamente.
Un aumento in circolo del tasso di fosfatasi alcalina è quasi sempre indice di epatopatia, sempre che sia associata ad un contemporaneo aumento di ALT e AST . L’aumento di due, tre volte il valore normale spesso indica una lesione intraepatica, se l’aumento è di 12-15 volte il valore normale di riferimento si può essere di fronte ad una epatopatia di natura ostruttiva.
Se l’aumento della fosfatasi alcalina è notevole e non è in correlazione all’aumento di altri test per il controllo della funzionalità epatica, potrebbe essere legata alla somministrazione all’animale di corticosteroidi.

Reni : la funzione dei reni è quella di mantenere stabile la composizione e la quantità dei liquidi extracellulari attraverso il riassorbimento delle componenti ematiche che ancora servono all’organismo e attraverso l’eliminazione dal circolo sanguigno delle sostanze non utili o addirittura tossiche per l’organismo, eliminandole attraverso l’urina e tanti liquidi che servono a diluire queste sostanze.
Il principale prodotto della degradazione delle proteine è rappresentato dall’ azoto ureico , e buona parte di questo prodotto deve essere eliminato attraverso i reni. Una eventuale diminuzione dell’irrorazione sanguigna del rene, alcuni problemi al normale deflusso dell’urina, o altre patologie a carico del rene possono creare un aumento nella ritenzione dell’urea con conseguente iperazotemia.
La creatinina , un prodotto del metabolismo muscolare, è un prodotto che man mano che viene prodotto, viene filtrato attraverso i glomeruli senza alcun riassorbimento tubulare, quindi se vi è la presenza di una lesione glomerulare si avrà un aumento della presenza di creatinina in circolo, aumento che ci indicherà, man mano che aumenta la sua concentrazione in circolo, una diminuzione della possibilità di recupero della funzionalità renale.

Pancreas : il pancreas, secerne sia degli enzimi digestivi, utili nei processi di digestione degli alimenti, sia degli ormoni, insulina e glucagone che servono a mantenere entro certi valori il tasso di glucosio nel sangue.
Questi due ormoni fanno sì che la quantità di glucosio nel sangue rimanga in concentrazioni invariate rispetto ai normali valori di riferimento, e se invece la quantità di glucosio aumenta la causa và ricercata in una qualche patologia che provoca una diminuita produzione o mancato utilizzo da parte dell’organismo di insulina oppure ad un eccesso di glucagone.

Non bisogna dimenticare che prima ancora del controllo dei parametri sopra indicati deve essere effettuato un esame emocromocitometrico completo per il conteggio di eritrociti e leucociti che già da soli possono farci proseguire oppure interrompere una procedura chirurgica.