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Il mio bambino morde: cosa fare?

Molti genitori si preoccupano quando sono confrontati a questo comportamento, che reputano anormale. Occorre tuttavia sapere che a quest’età il bambino che morde ha un comportamento normale, perché costitutivo del suo sviluppo psico-affettivo. È un modo di entrare in contatto con l’altro e di reagire di fronte ai divieti e quindi alla frustrazione.

Il fatto che si tratti di un comportamento normale non significa che non si debba intervenire e cercare di porre dei limiti al bambino. È anche molto importante non dare giudizi sul bambino come “Sei cattivo” ma insistere sul divieto legato al gesto di mordere, per mantenere la sicurezza di sé e la sua autostima.

Come genitore e educatore, il nostro compito è di insegnare al bambino che è vietato mordere spiegandoli il perché. Occorre sottolineare il divieto e spiegare al piccolo che in alcune situazioni è autorizzato ad essere arrabbiato, ma non può mordere.

Il genitore deve spiegare al piccolo che può mordere un oggetto, ma non una persona perché fa del male- E importante tenere presente che un conto è mordere un giocattolo (un comportamento ancora tipico per la fascia d'età) e altra cosa è invece dare un morso a un essere vivente. Questa differenza deve essere compresa bene anche dal bambino.

Il morso non è legato soltanto alla rabbia ma può anche essere l’espressione di un eccesso di emozioni che il bambino non sa ancora esprimere attraverso le parole. Si vedono spesso scene in cui bambini intorno all’anno abbracciano un altro bambino o un adulto e poi lo mordono. Questi comportamenti disturbano ma non sono anormali. Il bambino vive delle emozioni che non è ancora in grado di gestire sia per quanto riguarda la sua maturità affettiva sia a livello linguistico. Per i genitori quello che serve è aiutare il bambino mettendo delle parole sulle sue emozioni, ribadendo il divieto. E anche importante valorizzarlo quando fa bene qualcosa. E un modo per aiutarlo ad evolversi, a crescere e a socializzare.

In genere, se si adottano questo tipo di risposta e si cerca di non drammatizzare eccessivamente la situazione, questi comportamenti scompaiano abbastanza velocemente.

Se dura nel tempo e se questo comportamento è frequente e si accompagna ad altre manifestazioni di aggressività, occorre capire quello che sta succedendo. In quel caso, bisogna cercare di capire se il bambino sta vivendo qualcosa di difficile per lui in quel momento, se ci sono degli eventi che potrebbero turbarlo ( trasloco, gravidanza, nascita) e che potrebbero essere la causa di questo comportamento. Tuttavia, è necessario mantenere i limiti e continuare a marcare il divieto di mordere per aiutare il bambino ad evolvere e verbalizzare quello che prova. Può essere utile parlarne con il pediatra o uno psicologo.

Inoltre, possiamo aiutare il piccolo a capire meglio quello che sta vivendo insegnandoli a riconoscere le proprie emozioni attraverso dei libri adatti alla sua età.

Si possono anche proporre dei giochi motori (gioco con la palla, colpire un tamburello) i quali aiutano il bambino a spostare la sua aggressività scaricandola e utilizzando quest’energia in maniera positiva.