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Proteggiamo le cellule con l'acido alfa-lipoico



L'acido alfa-lipoico (detto anche acido tioctico) è un composto disolfuro, sintetizzato dall'organismo (quindi non è essenziale, anche se non sono ancora noti i meccanismi di sintesi). Veniva talvolta indicato come vitamina N e considerato una vitamina liposolubile. Dell'acido lipoico esistono due versioni aventi forme speculari (enantiomeri) indicati con le lettere R e S. La forma naturale (R) è quella biologicamente attiva, mentre l'acido lipoico sintetico (detta anche acido alfa-lipoico) è una miscela della forma R e S.


Il nostro organismo è in grado di sintetizzare una quantità sufficiente di acido alfa-lipoico ( capacità che diminuisce di molto dopo i 50 anni di età ); si ritiene che un surplus di acido alfa-lipoico possa avere un’azione antiossidante sia in compartimenti idrofili (acquosi, come il citoplasma cellulare) che idrofobi (lipidici, come le membrane cellulari), grazie alle piccole dimensioni ella sua molecola. Quindi il pregio di questo tipo di antiossidante (SCAVENGER) è quello di poter agire in tutti i comparti cellulari differentemente, per esempio, dalla vitamina C che è solamente idrofila e dalla vitamina E che è solamente idrofoba.Inoltre l’acido alfa-lipoico si ritiene abbia un ruolo importante nella sintesi di glutatione.

Il ruolo biochimico principale dell’acido alfa-lipoico è quello di cofattore presente nel gruppo enzimatico “Complesso Piruvato Deidrogenasi” (CPD) che si trova nella membrana interna dei mitocondri. È comunque anche cofattore di altri gruppi enzimatici ad azione catabolica (vie metaboliche che portano alla produzione di energia dall’ossidazione dei substrati energetici).

Attualmente questo composto, in associazione ad un complesso polivitaminico (gruppo B, vitamine C ed E) è impiegato nel trattamento di malattie di origine degenerativa quali diabete, neuropatie, intossicazione da metalli e da funghi, così come in disordini epatici.
L’acido alfa lipoico è in grado di proteggere i nervi dal danneggiamento agendo su diversi fronti. In primo luogo, limitando i danni provocati dai radicali liberi, li preserva da una pericolosa degenerazione. Secondariamente, migliorando la velocità della comunicazione nervosa, ne ottimizza la funzionalità. Inoltre, l’acido alfa lipoico esercita un’azione normalizzante nei confronti della sensibilità nervosa, riducendo in tal modo sia il dolore che la torpidità sensoriale.

Appare indicato anche nelle radicolopatie gravemente compressive, svolgendo un ruolo coadiuvante sul recupero neuromotorio nel decorso post-operatorio.
L’acido alfa-lipoico, come detto, possiede una notevole azione antiossidante neuroprotettiva, tale da migliorare la velocità di conduzione nervosa e il flusso ematico endoneurale, riducendo quindi il dolore e le ipo-disestesie. La riduzione del flusso ematico endoneurale sembra causata dall’anione superossido, che ha effetto inibitorio sulla sintesi del nitrossido; l’acido lipoico agirebbe riducendo i radicali liberi e aumentando la sintesi di nitrossido. Nel caso particolare della sciatalgia, ad esempio, sembra che la somministrazione di acido alfa lipoico possa aumentare nel nervo sciatico la presenza di alcune sostanze ad azione neurotropica, quali ad esempio il neuropeptide Y. Ciò migliorerebbe sensibilmente la funzionalità nervosa e diminuirebbe il dolore.

La dose comunque normalmente consigliata a scopo genericamente preventivo nei confronti delle degenerazioni causate dai radicali liberi per i soggetti sani è di 50 mg/die, da assumersi preferibilmente in associazione con altri composti ad azione antiossidante (quali ad esempio: vitamine A, C, E, Selenio, Coenzima Q10, etc..).
Per l’attenuazione dei disturbi collegati all’intolleranza al glucosio ed alla Sindrome X sono invece suggeriti dai 100 ai 300 mg/die.

Sono consigliabili 600 mg/die, da assumersi però sotto stretto controllo medico. In tali casi infatti, nei soggetti diabetici, la somministrazione di alte dosi di acido alfa lipoico può diminuire il fabbisogno di altri farmaci in grado di abbassare il livello di glucosio nel sangue.

Si trova in abbondanza in patate, broccoli e spinaci, anche se la fonte principale rimangono le carni rosse ed in particolare fegato e cuore.

Riassumendo possiamo dire che l’acido alfa lipoico possiede alcune particolari caratteristiche che lo rendono non solo straordinariamente efficace come antiossidante, ma anche assolutamente indispensabile al nostro organismo per contrastare i danni associati alla formazione di radicali liberi. Le peculiarità che lo rendono unico sono le seguenti:

a )Alta assorbibilità: essendo una molecola relativamente piccola, l’acido alfa lipoico può essere prontamente assorbito e trasportato attraverso le membrane cellulari dove può quindi esercitare la sua azione. Mantiene la sua attività sia nei comparti cellulari acquosi (citoplasma) che in quelli lipidici (membrana cellulare).

b) Mantenimento del potere antiossidante in entrambe le forme: sebbene la forma ridotta (acido diidrossi lipoico) sia la più attiva, anche a quella ossidata sono associabili apprezzabili proprietà antiossidanti.

c) Ampio spettro d’azione: l’acido diidrossi lipoico è attivo contro numerose specie radicaliche (ad esempio: radicali di tipo perossil, idrossil e perossi-nitritico, oltre a superossidi ed idroperossidi).

d) Rafforza e completa la rete difensiva messa a punto dalle altre molecole antiossidanti.
L’acido alfa lipoico nella forma ridotta (acido diidro lipoico) è in grado di donare il suo elettrone alle forme ossidate e quindi non più attive di Glutatione (glutatione disulfide) e di vitamina C (acido deidroascorbico), rigenerandole a Glutatione ridotto e ad acido ascorbico. A sua volta, la vitamina C in forma ridotta è in grado di riattivare la forma ossidata della vitamina E (cromanossil radicale) riducendola a tocoferolo (vitamina E attiva). A tutto questo processo può essere associato carattere di ciclicità.
Dopo la donazione di un elettrone, l’acido diidro lipoico ritorna alla forma ossidata di acido lipoico.
Dal momento che anche l’acido lipoico nella forma ossidata possiede proprietà antiossidanti, il ciclo di rigenerazione può proseguire nell’interesse della cellula.

e) Contenimento della fuoriuscita di radicali liberi originatisi in concomitanza di un metabolismo energetico spinto: la metabolizzazione dell’energia attraverso il ciclo di Krebs, quando è molto spinta, favorisce la formazione di radicali liberi. Anche se la maggior parte di questi radicali sono contenuti nell’ambito delle reazioni chimiche del metabolismo energetico, una piccola parte può fuoriuscire e condurre gradualmente al danneggiamento cellulare. La disponibilità di acido lipoico, sebbene aumenti la percorribilità del ciclo di Krebs ed il conseguente rendimento energetico, incrementa anche il contenimento dei radicali liberi in formazione nel corso dell’intero processo.

In tal modo viene garantito un sufficiente effetto protettivo, anche in condizioni di elevato rendimento energetico.