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Dieta Mediterranea e sindrome metabolica. Una metanalisi.

Più di una metanalisi conferma il ruolo protettivo della dieta mediterranea sulla salute

La metanalisi (*) di ben 50 studi sulla Dieta Mediterranea (DM) e sindrome metabolica (**) , per un totale di più di 500.000 pazienti, ha prodotto risultati chiari e univoci: l’aderenza alla DM riduce significativamente il rischio di sindrome metabolica (log HR -0, 69; 95% IC da -1, 24 a -1, 16). La DM ha un ruolo protettivo agendo positivamente su ciascuno dei seguenti parametri di rischio: circonferenza della vita (-0, 42 cm, 95% IC da -0, 82 a -0, 02), colesterolo HDL (+1, 17 mg/dl, 95% IC da 0, 38 a 1, 96), trigliceridi (-6, 14 mg/dl, 95% IC da -10, 35 a -1, 93), pressione arteriosa sistolica (-2, 35 mm Hg, 95% IC da -3, 51 a -1, 18) e diastolica (-1, 58 mm Hg, 95% IC -da 2, 02 a -1, 13), glucosio (-3, 89 mg/dl, 95% IC da -5, 84 a -1, 95). Questi risultati sono considerevoli in termini di salute pubblica in quanto il modello alimentare della DM può essere facilmente adottato, in modo economicamente accessibile, dalle popolazioni delle più svariate culture.


(*) Metanalisi: la metanalisi è uno strumento di ricerca scientifica secondario, il cui scopo è quello di riassumere i dati provenienti da diversi studi clinici di ricerche primarie svolte separatamente da più gruppi di ricercatori.

(**) Sindrome metabolica: per sindrome metabolica si intende una situazione clinica ad alto rischio cardiovascolare che comprende una serie di fattori di rischioe di sintomi che si manifestano contemporaneamente nell'individuo. Questi sono spesso correlati allo stile di vita della persona (peso eccessivo, vita sedentaria) o a situazioni patologiche preesistenti (obesità, ipercolesterolemia - presenza di un elevato tasso di colesterolo nel sangue - ecc.). Colpisce un'elevata percentuale della popolazione a livello mondiale, principalmente d'età avanzata. Gli studi svolti confermano che gli individui colpiti dalla sindrome metabolica, che non cambiano drasticamente il proprio stile di vita, hanno un elevato tasso di mortalità legato a problemi cardiovascolari.


VIDEO tratto dal CONGRESSO INTERNAZIONALE DEI BIOLOGI - Intervento del Dr Pecoraro