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Stitichezza Dissenteria

Diarrea Stitichezza rimedi


Stitichezza diarrea....

Condividiamo il seguente studio
" Consigli per diarrea, stitichezza e colon irritabile "


del Dottor Donadel Campbel tratto dal sito

: //www.giorgiodonadelcampbell.it/index.php?id=64
poichè lo riteniamo un importante e comprensibile approfondimento alla soluzione ed alla conoscenza di queste ricorrenti patologie.


I consigli elaborati prevedono tra l'altro, anche in questo caso, un elenco di alimenti responsabili ed un "metodo di dieta ad esclusione" per individuarli.



Ricordiamo che il Test d'Intolleranze Alimentari si è rilevato un utile strumento per semplicizzare l'individuazione degli alimenti "scatenanti".



Diarrea

Specie in quella che si prolunga oltre qualche giorno, è necessario innanzitutto l’esame delle feci e del sangue per capirne la causa. Nelle prime ore va comunque osservato il digiuno completo.

E’ bene poi iniziare il recupero dei liquidiperduti con té zuccherato ed acqua, Coca cola diluita e privata del gas. Dieta a base di riso molto cotto, crema di riso, semolino. Evitare i latticini. Tra le possibili cause, fare attenzione soprattutto ai contagi da mancanza di norme igieniche.

Questo vale in particolare durante i soggiorni nei paesi del Terzo mondo dove non bisogna bere acqua corrente da rubinetti e fontane, usare cubetti di ghiaccio, mangiare insalata, frutta non sbucciata, dessert a base di creme e latte non pastorizzato.

Se invece si sospetta che la diarrea sia su base allergica perché un certo alimento non viene accettato dall’organismo e scatena una reazione con prurito, orticaria, asma, fare attenzione a latte, uova, piselli, fagioli, mele, agrumi, noci, arachidi (con relativi oli di semi), farina di granoturco, cioccolato, crostacei, pesce, pollo, frutti di mare, meloni, banane, pomodori ecc.

Per quanto riguarda la possibile intolleranza al latte o ai suoi derivati va ricordato che questa é dovuta molto spesso non ad allergia, ma alla mancanza di un enzima, la lattasi, che serve a digerire il lattosio, cioè lo zucchero presente nel latte.

Lo zucchero indigerito rimaneinfatti nell’intestino e lo irrita, provocando crampi addominali, brontolamenti e diarrea. L’alimento o gli alimenti responsabili dell’allergia o dell’intolleranza si individuano sia con esami specifici di cutireazione e del sangue, sia con la cosiddetta dieta per esclusione.

Si inizia mangiando solo cibi sicuri come, riso condito con olio di oliva etc. , insalata, pere, acqua naturale e té con zucchero di canna. Se con questa dieta non si soffre di alcun disturbo, ogni due giorni si può aggiungere un altro alimento (uno solo) e si osserva il comportamento dell’intestino.

Se non compare alcun disturbo, trascorsi i due giorni, si aggiunge un altro alimento e così via fino a scoprire quello che provoca intolleranza.


Stitichezza

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Seguire uno schema dietetico equilibrato in quantità e qualità (vitamine, sali minerali, oligoelementi).
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Sospendere l’assunzione di qualsiasi lassativo (se la defecazione manca da 5 giorni o se si ha l’abitudine di rimandarla nonostante lo stimolo, si può introdurre una supposta di glicerina o meglio ancora, praticare un clistere con un po’ di acqua calda o camomilla).
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Bere 2-4 litri di bevande non alcoliche, né gassate nel corso della giornata, misurandone la quantità.
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Mangiare molta frutta fresca, cotta, cruda, secca, verdura cotta e cruda (350-400 gr. almeno due volte al giorno).
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Aggiungere alla dieta altre sostanze che aumentino il volume fecale (farina di avena, farina integrale, pane e pasta integrale, riso integrale).
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Assumere ogni giorno integratori in fibra come ad esempio 20-30 gr. di crusca, oppure glucomanno, agar agar, mucillagini o ispagola, suddividendo le quantità globali in due o tre assunzioni prima, durante o dopo i pasti per evitare dolori di pancia, meteorismo e flatulenze.
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Fare ogni giorno ginnastica, oppure una camminata di oltre 30 minuti senza soste.
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La sera mettere quattro prugne secche dentro un bicchiere d’acqua.
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Al mattino, bere l’acqua delle prugne, bere un succo di frutta fresca, mangiare le prugne, mangiare altra frutta o verdura, mangiare un cuc chiaio di miele.
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Andare al gabinetto ed attendere, senza spingere, lo stimolo. Assumere eventualmente la posizione accovacciata alla turca. Alzarsi dopo 15-20 minuti anche se il risultato é stato negativo.
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Perseverare nella cura anche se non si é ottenuto un effetto immediato.


Colon Irritabile

Anche se tale malattia é indicata spesso come colite, in realtà non ha nulla di infiammatorio, ma deriva da un insieme di sintomi provocati da un disturbo della funzione che coinvolge tutto il colon.

Tali sintomi sono il dolore addominale che é alleviato dalla defecazione o dall’emissione di gas, il senso di gonfiore addominale, la presenza di notevole flatulenza (emissione di gas intestinale), la diarrea, accentuata soprattutto al mattino, la stitichezza con feci piccole, dure, spesso ricoperte di muco, l’emissione di solo muco, la frequente coincidenza dei sintomi con i periodi di stress.

In alcuni casi prevale la stitichezza con dolori addominali, in altri la diarrea intermittente, in altri ancora vi é alternanza di stipsi e di diarrea con episodi che durano qualche giorno o qualche settimana e poi scompaiono per lunghi periodi di tempo.

Altri sintomi sono l’aerofagia, il meteorismo, la flatulenza. L’aerofagia cioè la eruttazione di aria, è dovuta anche a malattie dell’esofago, dello stomaco, del fegato, del cuore. Oppure ad ansia, depressione, ingestione affrettata di alimenti, fumo, uso eccessivo di bevande gassate o di gomma da masticare.

Il meterorismo é provocato invece dalla presenza di un eccessivo volume di gas intestinale. In realtà si tratta spesso solo di una sensazione soggettiva dovuta ad un disturbo della mobilità intestinale.

Si ha infatti l’impressione che alcuni cibi provochino gonfiore, ma in effetti essi stimolano, non tanto la produzione di gas, quanto le contrazioni dell’intestino che si sente disteso, pur in presenza di una normale quantità di aria.

La flatulenza, o l’eccessiva emissione di gas dal retto, é infine legata alla composizione della dieta e non indica una grave malattia. Può dipendere infatti anche dall’aerofagia oppure dall’eccessiva fermentazione batterica, ad esempio per mancanza di qualche enzima digestivo.

Il colon irritabile può essere causato da un’alterazione del sistema nervoso viscerale o degli ormoni gastrointestinali, oppure dall’intolleranza verso alcuni alimenti, contenenti lattosio, spezie, fibre oppure ancora dall’ingestione rapida di bevande fredde.

Inoltre la motilità dell’intestino si modifica con le emozioni e lo stress che possono quindi aggiungersi alle cause precedenti.

Una volta escluse malattie ad altri organi e trovati negativi i vari esami del sangue, la cura del colon irritabile può essere essenzialmente dietetica con la riduzione dei cibi contenenti latte e latticini, delle farine e dei cereali (solo però se la loro ingestione provoca ogni volta dolori o variazioni della funzione intestinale).

Chi lamenta eccessivo meteorismo e flatulenza deve escludere dalla dieta i legumi, come ad esempio le cipolle, i cavolfiori, i fagioli, le insalate e così via.

Deve evitare inoltre le bevande molto calde o molto fredde, il pane di grano intero, i cereali a grani interi, le caramelle e l’uva secca, le uova fritte, tutta la frutta ad eccezione di banane mature, pere mature crude, mele, prugne, pesche, pere, albicocche, ciliege cotte o al forno senza semi e buccia.
La carne, il pesce ed il pollame fritto. Le patate e le verdure fritte. La verdura deve essere sempre bollita e passata. Infine deve evitare tutti i cibi molto caldi, con molto sale e spezie o conditi con lo strutto. Chi ha invece tendenza alla diarrea, é bene che elimini il caffè, le bevande fredde e quelle con caffeina.

E’ consentito solo il tè (vedi paragrafo diarrea). Gli alcolici possono essere ingeriti con moderazione e solo se servono a sentirsi rilassati. Nella fase in cui prevale la stitichezza, la dieta dovrà essere ricca di scorie e liquidi (vedi paragrafo stitichezza).

Si può tenere un diario in cui segnare il tipo di alimentazione, la quantità di liquidi ingeriti, gli avvenimenti stressanti, il ritmo e l’intensità dei dolori, le caratteristiche delle defecazioni.

Per individuare gli alimenti irritanti si può seguire il metodo della dieta ad esclusione precedentemente descritto per la ricerca delle intolleranze alimentari.(vedi paragrafo diarrea).

Tra le misure igieniche si consigliano periodi di riposo durante il giorno, una moderata attività fisica (passeggiate, sport non violenti), docce, bagni, una bottiglia di acqua calda sull’addome in caso di dolore, un clisterino di camomilla o acqua tiepida (200-300 cc.) per facilitare la defecazione quando stitichezza e dolore coincidono. Infine il medico può prescrivere, per brevi periodi, dei farmaci antispastici quando i dolori sono particolarmente intensi.