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Prodotti naturali che interferiscono con la funzionalità della tiroide

La fitoterapia tratta la cura e la prevenzione delle malattie umane per mezzo delle piante medicinali, alcune delle quali sono descritte per i loro impieghi e per le caratteristiche che devono possedere per poter essere messe in commercio, nella Farmacopea testo ufficiale presente in ogni Stato. La Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana attualmente in vigore è la XII edizione, che fa ormai riferimento alla Farmacopea Europea 7.0, 2013 . I rimedi fitoterapici sono costituiti dalla droga vegetale: ovvero da quella parte di pianta, alga, fungo o lichene (fiore, foglia, frutto, seme, radice, pianta intera, tallo, essudato, ecc) a cui è attribuita una determinata azione farmacologica per la presenza di elevate concentrazioni di principi attivi. Esistono diverse piante e alghe che possono interferire con la funzionalità della tiroide e per questo in fitoterapia sono utilizzate per alcune patologie della ghiandola. Il Fucus vesiculosus , la Laminaria digitata e l’ Undaria pinnatifida sono tre alghe ricche di iodio inorganico e possono essere efficaci nella prevenzione del gozzo e per le forme di ipotiroidismo (1). Dosaggi non adeguati possono determinare palpitazioni, insonnia, ed agitazione in genere transitori, per cui è sconsigliato l’uso in individui ipertiroidei. Anche l’ Eleutherococcus senticosus e la Griffonia simplicifolia rispettivamente, un tonico adattogeno e un’antidepressivo naturale (grazie alla presenza nella griffonia, di precursori della serotonina), possono giovare all’ipotiroideo, che spesso manifesta sintomi come affaticamento mentale, fisico ed emotivo a cui spesso si accompagnano sindromi depressive (2). L’ Echinacea angustifolia e l’ Echinacea purpurea sono indicate in fitoterapia nel trattamento delle tiroiditi, poiché la pianta stimola la fagocitosi e riduce le concentrazioni di mediatori infiammatori quali citochine. L’echinacea può costituire un’alternativa naturale nel trattamento delle tiroiditi, manifestazioni infiammatorie del tessuto tiroideo provocate dagli stessi agenti batterici coinvolti nelle infezioni delle prime vie aeree. Al momento però, non ci sono studi clinici condotti su pazienti con queste patologie e trattati con echinacea. La soia ( Glycine max ), il marrubio d’acqua ( Lycopus europaeus ) e la melissa ( Melissa officinalis ) sono tre piante da utilizzare con cautela in soggetti con deficit della tiroide, in virtù delle loro azione antitiroidee (3). In particolare, queste piante contengono flavonoidi e acidi fenolici che, in numerosi studi in vitro hanno inibito l’attività della tireoperossidasi TPO, diminuendo i livelli ormonali della ghiandola tiroidea. Si rafforza l'idea che il consumo molto elevato di prodotti ricchi di flavonoidi, associato alla nutrizionale carenza di iodio, possa contribuire allo sviluppo di ipotiroidismo e gozzo. (4).

Le figure professionali qualificate (medico, farmacista, erborista) conoscono i prodotti naturali, le loro potenzialità ed eventuali tossicità per cui possono consigliare il paziente con patologie tiroidee verso il rimedio più efficace, ma soprattutto più sicuro per la sua salute. Inoltre sono professionisti della salute in grado di fornire indicazioni, per distinguere prodotti naturali scadenti e mancanti dei requisiti di qualità richiesti per legge. E’ sempre sconsigliata l’automedicazione per potenziali interazioni con le terapia farmacologica.

Sara Adriana Larosa

Riferimenti bibliografici:

(1) European Pharmacopoeia 7.0, 2013. Commissione di Farmacopea Europea.

(2) Rossi F., Cuomo V., Riccardi C. Farmacologia. Principi di base e applicazioni terapeutiche. 2005, Edizioni Minerva Medica.

(3) Beer A-M., Wiebelitz K.R., Scmidt-Gayk H. Gypsywort: effect on the thyroidal parameters and symptoms associated with thyroid function. 2008, Phytomedicine 15, 16-22.

(4) Souza dos Santos M. C., Carlos Frederico Lima Goncalves, Mario Vaisman, Andrea Claudia Freitas Ferreira, Denise Pires de Carvalho. Impact of flavonoide on thyroid function. 2011, Food and Chemical Toxicology 49, 2495-2502.