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Cos'è il Krav Maga

Per imparare non solo a difendersi

Negli ultimi anni il Krav Maga (tecnica di difesa personale israeliana) ha preso sempre più piede in Italia ed all’estero, vale dunque la pena capire meglio di cosa si tratta. Il Krav Maga è nato nell’esercito israeliano intorno alla metà del XX secolo ad opera Imi Lichtenfeld , è la risposta più efficace, concreta e realistica alle esigenze di autodifesa e protezione di terza persona. Essendo nato in ambito militare ha un approccio estremamente pratico, andando “dritto al problema" in modo realistico e senza fronzoli, coprendo gli aspetti tecnici, tattici e psicologici dell'autodifesa. Sono molte le arti marziali utilizzate per i corsi di difesa personale, ma la difesa personale non è solo una questione di tecnica, ed in strada sono molti i fattori in gioco che bisogna conoscere e gestire in modo corretto. Vi sono fattori ambientali, psicologici, di stress e dinamiche interpersonali di vario genere, che possono inibire il più bravo e preparato dei lottatori. Il Krav Maga, quello vero e che "funziona", tiene conto di tutti questi fattori, per preparare le persone a gestire situazioni di pericolo, aggressioni e conflitti, attraverso la corretta valutazione del grado di pericolo ed aggressività, e la corretta e tempestiva reazione per smontare l’aggressione o la situazione di pericolo, che non sempre significa combattere…

E’ importante capire che in ogni momento, in modo consapevole o meno, noi comunichiamo con gli altri tramite il linguaggio verbale e non verbale, emettendo una miriade di segnali spesso incontrollati, circa il nostro stato d’animo: paura, ansia, aggressività, felicità, tristezza ecc… I messaggi che lanciamo causano un semplice meccanismo di azione–reazione. Chi è abituato a vivere di espedienti o in strada è bravissimo a cogliere tali segnali (non c’è bisogno di essere psicologo per capire che una donna che cammina veloce per strada, spalle basse, sguardo s terra e stringendo a se la borsetta ha paura…) scegliendo accuratamente le proprie vittime. E’ dunque fondamentale non ricadere nel cliché della vittima, per non creare le condizioni affinché ciò si realizzi realmente, il messaggio che dobbiamo trasmettere è “sono un osso duro”. Gli ossi duri non piacciono a nessuno, chiunque preferisce andare sul sicuro…

Qual è dunque il corretto atteggiamento da mantenere? In genere si viene aggrediti da un cane o perché se ne ha paura o perché lo si spaventa o impaurisce… Con le persone è la stessa cosa, un atteggiamento aggressivo o di sfida, in genere produce un’escalation di violenza ed aggressività. Al contrario un atteggiamento da vittima ci farà cadere in questo cliché, scatenando anche in questo caso un’escalation di violenza (in questo secondo caso spesso per sentimenti di rivalsa, vendetta, sadismo ecc..).
L’atteggiamento corretto da mantenere in ogni situazione è sintetizzato dalla parola chiave assertività . In ogni momento della nostra vita dobbiamo essere sicuri ed assertivi.

Nella comunicazione, essere assertivi significa comunicare le proprie “esigenze”, nel rispetto dei quelle altrui, senza essere né aggressivo e prevaricatore, né remissivo o passivo. Non è semplice, ma permette di raggiungere incredibili risultati sia nella vita di tutti i giorni (relazioni interpersonali e lavorative) che nelle potenziali situazioni di pericolo. Essere assertivi in un conflitto, o nella gestione di un’aggressione reale o potenziale, significa dare bene ad intendere a chi ci sta difronte che non siamo alla ricerca di conflitti o guai, ma che al contempo non siamo disposti a farci schiacciare. Il messaggio trasmesso deve essere molto chiaro: “non sono una minaccia, non voglio combattere ma se c’è da farlo lo faccio e bene..” , ma attenzione non è una minaccia... E’ un tipo di messaggio recepito soprattutto in modo istintivo e quindi molto forte, un esempio calzante arriva dai rapporti del mondo animale: tra il capobranco ed i gregari, tra il padrone (quando è bravo) ed il proprio cane…
Se comunichiamo sicurezza ed assertività (non è facile ma in palestra si lavora anche su questo e sugli altri aspetti psicologici, ambientali e tattici simulando molte situazioni estremamente realistiche) sia col nostro linguaggio verbale, ma soprattutto col nostro linguaggio non verbale, scoraggeremo o smonteremo già un buon 80% delle possibili aggressioni e situazioni a rischio. Ne resta tuttavia ancora un buon 20% da gestire in modo ancora più determinato e fisico: Krav Maga . Concludiamo con un consiglio per chi volesse imparare il Krav Maga su come scegliere la giusta palestra ed istruttore: appartenere ad una federazione sportiva o palestra importante non è sinonimo di qualità ma è solo un punto di partenza, valutate attentamente l’istruttore senza timore di fare domande su dove, come e quando abbia imparato il Krav Maga, dubitate degli istruttori nervosi, aggressivi e semplicistici che vendono il Krav Maga come una bacchetta magica o la mossa segreta che nessun maestro di arti marziali ha mai voluto confidarvi…non esiste.

Tito Petronio

Istruttore Scuola Krav Maga Nord Ovest //www.kravmaganordovest.it/ //www.haimcenter.com/PAV/countries/it/partner.html