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Le storie familiari

“Le storie non vivono mai solitarie: sono rami di una famiglia, che occorre risalire all’indietro e in avanti. Nell’ ebbrezza della traversata marina in groppa al toro bianco, Europa cela in se, come potenza ancora inavvertita, i destini delle sue nipoti pazze di amore, Fedra e Arianna, impiccate per vergogna e disperazione. E tra le radici celesti di questo albero di storia troviamo l’ amore della giovenca pazza madre di Fedra e di Arianna: Pasifene, anche lei impiccata per vergogna”:

Questo è un pezzo ripreso da Calasso “Le nozze di Cadmo e Armonia” e vuole significare che tutti noi facciamo parte di un qualcosa di più complesso di più armonioso che sono le nostre radici i nostri rami che inevitabilmente ci portiamo dentro di noi. Infatti quando due persone si incontrano e si scelgono , tale scelta che può sembrare casuale invece è estremamente accurata: in essa infatti è sintetizzata la scelta di tanti pezzi della nostra storia e delle nostre origini che si legano insieme come un puzzle per formare un’ altra storia che ha elementi di discontinuità con quelle passate ma anche molti momenti di continuità. Ognuno di noi cerca nell’ altro un cambiamento, ma nello stesso tempo una continuità con la propria famiglia d’ origine.

E’ importane che ogni individuo prima di uscire dalla famiglia e formare un’ altra coppia abbia sviluppato un buon livello di differenzazione del proprio sé dalla famiglia d’ origine e cioè che non abbia legami non risolti con i propri genitori e viceversa. Per fare degli esempi ci sono persone che sono molto differenziate che quindi possono vivere sia lontano dalla propria famiglia senza sentirsi in colpa e senza sentire che gli manca qualcosa ma sentendo con essa un forte legame e ci sono persone invece che hanno legami fusionali; vivono come appendici dipendenti della propria famiglia non riescono a differenziare il proprio sistema affettivo dal sistema affettivo della propria famiglia e spesso unendosi in una relazione si aggrappano al partner dipendendo completamente dal suo amore.

“La famiglia rappresenta per l’ individuo un laboratorio inesauribile di ricerca e di conoscenza dinamica di sé. Al suo interno ciascuno può passare attraverso fasi di regressione e di reintegrazione. Questo uscire ed entrare , separarsi ed appartenere rappresentano una sorta di ginnastica che permette a ciascuno di affermare la propria individualità ” Andolfi – Angelo”Famiglia ed individuo in una prospettiva trigenerazionale.

Essere ben differenziati equivale ad avere un buon rapporto oltre che con la propria famiglia anche con se stessi equivale ad avere una buona identificazione. Questo buon rapporto viene portato anche nella relazione che si va a costruire con l’ altro nel quale ciascun individuo riesce ad uscire fuori dalla relazione e riesce ad rientrarci più arricchito nell’ io e nel noi.

Spesso in terapia vengono coppie che sembra come se uno dei due componenti non vivesse nella sua famiglia appena formata o formata da tempo ma come se vivesse immerso nei conflitti e nelle dinamiche della sua vecchia famiglia d’ origine. Ed ecco che scoppiano conflitti tra i due coniugi per “colpa della madre di lui o di lei” senza rendersi conto che sono interni a sè stessi alla loro poca differenzazione

Il compito di noi terapeuti è quello di aiutarli a differenziarsi a diventare adulti svincolati dalle proprie famiglie d’ origine. Questo si può fare terapeuticamente dando compiti specifici riguardanti il ritornare in famiglia e parlare con i propri genitori “ a tu per tu” di se stessi e dei propri vissuti interni e del rapporto con loro presente e passato. Quindi un ritornare in famiglia per uscirne più differenziati più forti nel proprio sè. Inoltre nello spazio della terapia è utile invece far ri-raccontare al paziente la propria storia per cogliere ciò che per lungo tempo non ha mai percepito