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La depressione: conoscerla per combatterla

Che cosa è la depressione? Quale è il confine tra depressione e melanconia ? E ancora quante forme di depressione si possono classificare?

La definizione di depressione si è andata man mano ampliando in questo secolo racchiudendo in se anche tutte quelle forme di melanconia tristezza senso di stanchezza reazione ad un lutto che in un’ altra epoca sarebbero stati definiti in un altro modo. Noi nella nostra vita psichica oscilliamo da stati di benessere psicologico a stati in cui ci sentiamo più abbattuti depressi, e queste oscillazioni variano anche a seconda delle nostre fasi vitali: infatti nell’ adolescenza l’ oscillazione del tono dell’ umore è maggiore.

La differenza quindi tra il sentirsi melanconico e uno stato depressivo va ricercata in altri fattori. Infatti per definire se un soggetto sta soffrendo di depressione è fondamentale capire se in esso c’è una corrispondenza tra la depressione ed un avvenimento scatenate. Per esempio un fattore scatenante come una grave perdita può far cadere una persona in uno stato d’ animo depressivo superabile dopo la rielaborazione del lutto. Invece è il perdurare dello stato d’animo depressivo che porta a parlare di disagio e che porta a cercare di capire cosa la persona si porta dentro e di cercare di capire il conflitto interiore legato alla perdita della persona cara.

Ci sono più forme di depressione: il disturbo depressivo maggiore (DDM). Si tratta di un disturbo depressivo grave episodico e i sintomi specifici sono caratterizzati dalla marcata diminuzione di interesse nel fare le cose, insonnia o ipersonnia, mancanza di energia e dall’ umore depresso per la maggior parte della giornata . Un’ altra forma è definita disturbo distimico che è una forma meno grave di depressione ed ha un insorgenza più subdola e graduale; i sintomi prevalenti sono caratterizzati da scarso appetito disturbi del sonno, scarsa capacità di concentrazione e sentimenti di stanchezza soprattutto nelle prime ore del giorno. Un’ altra ancora è la forma bipolare in cui il soggetto alterna episodi maniacali in cui il tono dell’ umore è sempre alto e nei quali il soggetto si sente troppo bene, troppo forte, “troppo innaturalmente felice” a episodi depressivi più lunghi. Sono molto i film che hanno tratto questo argomento . Un film costruito molto bene è stato Mister Jones, in cui Richard Gere in fase maniacale compie gesti molto eclatanti come per esempio salire sui cornicioni e fingere di essere un direttore d’orchestra . Un’ altro film molto bello è stato “A beautiful mind" dedicato alla vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr. , interpretato da Russell Crowe . Questo film descrive bene il binomio tra genio e follia che vediamo anche nella realtà come fenomeno molto correlato. Due esempi fra tutti: nella pittura Van Gogh e nella letteratura il grande scrittore morto suicidia Heminguay.

Molto controverse sono le teorie che si occupano della cura della depressione; infatti molte adducendo come cause dell’ insorgenza della depressione cause di natura biologica la cura che consigliano è di natura prevalentemente farmacologica, altre invece adducendo come cause dell’insorgenza quelle di natura psicologica la cura è prevalentemente psicoterapeutica.

In questo articolo non si vuole trattare questa diatriba ma si vuole solo citare il lavoro svolto da Cancrini psichiatra di fama mondiale e della sua equipe che mette in evidenza l’ importanza di dare parole al dolore come cita il titolo di un suo famoso libro “Date parole al dolore”. Cancrini spiega che la cura della depressione , grave o meno grave, non può prescindere dalla ricerca dei motivi che l’ hanno scatenata. L’ autore fa una distinzione tra la depressione scatenata da un evento traumatico e una depressione senza apparenti cause, sorta dal nulla. Cancrini mette in evidenza che anche per questo secondo tipo esiste sempre una causa scatenante che il soggetto non è in grado di capire e avvicinare alla propria sofferenza. Pertanto solo una psicoterapia è in grado di far emergere la sofferenza che c’ è sotto alla depressione; solo la psicoterapia può far emergere i legami profondi tra la sofferenza sotterranea nascosta e la depressione che emerge.

Facendo uscire la sofferenza e soprattutto dandole un significato profondo si può uscire dalla depressione e la possibilità delle ricadute sarà inversamente proporzionale alla possibilità che il soggetto ha avuto di avere capito e colto nel profondo attraverso “un viaggio all’ interno di se stessi” il motivo della depressione.