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La conoscenza delle lingue

Secondo un'indagine realizzata da Gidp, associazione di direttori del personale, la perfetta conoscenza di una lingua, al momento dell'assunzione di un neolaureato, conta adesso più dell'esperienza di lavoro e del conseguimento di un master. A dirlo è il 35% delle imprese. Ma la percentuale sale ancora di più se a queste si aggiunge l'altro 10% che preferisce quel candidato che ne conosce più di una.

I laureati che dichiarano di avere un'ottima conoscenza dell'inglese sono solo il 18%. Solo il 6% dichiara un'approfondita conoscenza del francese, e ancora meno dello spagnolo e del tedesco.

Sono però oltre 3000 i neolaureati che possiedono una buona conoscenza del cinese.

Il confronto con gli altri paesi europei non è confortante. Non solo nei confronti dei paesi scandinavi, ma anche di quelli dell'Est Europeo e di Germania, Francia e Spagna.

Allo stesso tempo il tessuto imprenditoriale italiano, in particolare le piccole e medie imprese, non riesce a valorizzare la conoscenza delle lingue. Sono poche le aziende leader che riescono a sfruttare e valorizzare a pieno queste esperienze nella loro strategia di internalizzazione.