Sei in: Articoli: Counseling:

Il Counseling

Dal sondaggio effettuato durante il mese di gennaio 2009 sul sito www.larabusoni.it è emerso che l’argomento che voi desideriate sia maggiormente approfondito è il counseling , seguito a pochi punti di distanza dal bullismo.

Parlerò pertanto sia di cosa si intende per counseling in generale, offrendovi inoltre (a mio avviso) un utile suggerimento bibliografico sull’argomento.

La nascita ufficiale del counseling psicologico si fa comunemente risalire al 1951, anno in cui negli Stati Uniti la Division of Counseling and Guidance dell’APA diventò la Division of Counseling Psychology (Di Fabio, 2005). Diversamente in Europa il counseling si è affermato soltanto alla fine degli anni cinquanta ed in particolare in Gran Bretagna, nazione in cui veniva utilizzato specialmente all’interno di ambulatori, consultori e centri giovanili (Fullwood, 2004). In Italia la diffusione del counseling risulta lenta e successiva rispetto al mondo anglosassone: i primi tentativi risalgono agli anni novanta e si situano solamente in ambiti specifici e ristretti. Ma cosa si intende per counseling e counselor? Dall’analisi della letteratura emerge l’eterogeneità e la relativa confusione circa le definizioni di counseling ad oggi disponibili (Di Fabio, 2005). Risulta pertanto difficile spiegare in poche parole cosa sia questo processo in quanto il termine è pressoché intraducibile in italiano se non nella nozione imprecisa di consulenza (Carkhuff, 1993). In particolare si configura come un insieme di tecniche, abilità e atteggiamenti utili per aiutare le persone a gestire i loro problemi attraverso l’uso consapevole delle proprie risorse (Reddy, 1994) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS; 1989) ne parla in termini di processo decisionale e di problem solving che coinvolge un counselor ed un cliente, in cui il counselor aiuta le persone a risolvere o controllare problemi, bisogni e disagi attraverso il dialogo e l’interazione. È altresì un processo intenso, focalizzato, limitato nel tempo e specifico. L’AURAC (2002) lo definisce infine come quella specifica relazione professionale d’aiuto realizzata tramite un peculiare intervento comunicativo, finalizzato a far fronte ai disagi ed alle difficoltà emergenti in periodi particolari dell’esistenza, attraverso l’attivazione e la riorganizzazione delle risorse individuali per favorire scelte e cambiamenti adattivi.Relativamente alla figura del counselor, Fransella e Dalton (2007, p. 31) sostengono quanto segue: “Il counselor non possiede alcuna risposta: è chi si rivolge a lui, semmai, che ha le sue. Il counselor cerca di aiutare chi si rivolge a lui a misurarsi con queste risposte, cercando di trasformarle in opzioni concretamente percorribili”. Il counselor ha il ruolo di facilitare il lavoro del cliente rispettandone i valori, le risorse personali e le capacità di autodeterminazione (Burnard, 1994). Sebbene infatti, il counselor aiuti il cliente nel raggiungimento dei propri risultati, egli non ne ha il controllo: sono i clienti a possedere la maggiore responsabilità sulla produzione e sulla qualità dei risultati ottenuti (Egan, 1994).

Recensione:

Cecilia Edelstein (2007). Il counseling sistemico pluralista . Trento: Erickson. Pagine: 395; € 23.50.

Il volume si configura come un ricco manuale dall’intento sia teorico che applicativo rivolto a tutti coloro che si interessano alle tematiche relative alla relazione d’aiuto in generale ed al counseling in particolare, siano essi in formazione o già professionisti: counselor, psicologi, medici, psicoterapeuti ed assistenti sociali. La semplicità con cui l’Autrice illustra i vari ed articolati argomenti trattati, rendono il testo accessibile non solo agli operatori esperti ma anche ai “non addetti ai lavori”, consentendo una sedimentazione ragionata e progressiva dei capisaldi teorici ed applicativi più rilevanti. L’opera si articola in due sezioni distinte: la prima teorica, composta da quattro capitoli scritti personalmente dall’Autrice in cui vengono affrontati essenzialmente i principi teorici del counseling in generale e dell’approccio sistemico; la seconda pratica, costituita da dieci capitoli frutto di autori distinti che offrono una ricca disamina dei vari ambiti di applicazione del counseling, presentando varie prospettive e varie angolazioni.In particolare, nella prima sezione, viene presentato in primis un excursus storico relativo all’evoluzione della definizione di counseling ed allo sviluppo di tale professione nel tempo e nello spazio (dagli anni Trenta negli Stati Uniti agli anni Novanta in Italia); secondariamente vengono illustrate le radici epistemologiche del counseling sistemico pluralista che comprendono la teoria dei sistemi, le teorie della comunicazione, le teorie evolutive della coppia e della famiglia ecc.; nel terzo capitolo invece, vengono illustrati gli approcci che hanno influenzato maggiormente il modello sistemico di cui si fa portavoce l’Autrice e che lei stessa definisce “i pionieri della terapia familiare” distinguendoli nei due filoni della “Sponda Est” e della “Sponda Ovest” (tra i primi vale la pena ricordare Ackerman, Minuchin, Bowen e Satir mentre Bateson si configura sicuramente come il principale esponente del secondo filone); infine il quarto capitolo affronta il modello sistemico pluralista nel counseling secondo il quale quest’ultimo è “una professione d’aiuto che, attraverso la relazione tra professionista e cliente (individuo, famiglia o gruppo), mira a migliorare la qualità della vita, a facilitare processi di cambiamento e a rinforzare percorsi evolutivi valorizzando sia le risorse sia le relazioni con l’ambiente circostante” (Edelstein, 2007, p. 177). In questo capitolo l’Autrice diventa formatrice e si rivolge principalmente agli studenti che approdano per la prima volta al counseling, riuscendo a definire con chiarezza chi sono i destinatari dell’intervento, in quale contesto operano, quali sono le strade alternative a disposizione del counselor quando, dopo un breve intervento, si rivela necessario un invio, quali tecniche privilegiare e quale posizione il counselor può adottare nel relazionarsi con i suoi clienti. La seconda sezione del volume invece, integra aspetti teorici con esemplificazioni pratiche e presentazione di casi reali: i diversi contributi dimostrano l’utilità e l’applicabilità del counseling ad ambiti differenziati quali quello psicologico, clinico, psicosociale, sociale, psico-socio-educativo, scolastico e sanitario.Il modello proposto individua nelle abilità comunicative — non solo verbali — il motore del processo evolutivo che porterà il cliente ad essere protagonista attivo del cambiamento all’interno del proprio contesto di vita e di relazioni. In conclusione il volume si delinea come un testo sistematico e ricco di approfondimenti in grado di presentare ai lettori italiani il counseling sistemico pluralista inquadrandolo nei suoi sviluppi storici e socio-culturali.

Lara Busoni