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I disturbi alimentari nel mondo maschile

(OSTIA LIDO, 14 Dicembre 2010)

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) tra i giovani maschi è un fenomeno in netto aumento.

Tante sono le fonti che lo attestano. Ad esempio lo studio che, tra il 1994 ed il 1996, il servizio di Psichiatria e Psicoterapia dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma ha portato avanti sui casi di anoressia tra i ragazzi e le ragazze ed in cui è stato evidenziato uno sviluppo del disturbo tra i maschi.

Dall’adolescenza sino alla paternità l’uomo si trova a confrontarsi con mandati sociali senza modelli di riferimento sicuri. E’ immerso in un’idea di mascolinità dove la corporeità deve prevalere. Diversamente da ciò che viene richiesto alle donne, l’immagine mediatica del maschio ideale non è incentrata sulla magrezza ma punta soprattutto sulla forma fisica fatta di muscoli a tutti i costi. Ne consegue che spesso la causa di perdita di peso nei maschi anoressici sia l’eccesso di esercizio fisico. I mutamenti nella identità maschile sono determinanti nella ricerca di una continuità tra il passato (l’uomo come “gigante”, forte e valoroso) e il presente/futuro (l’uomo non deve cercare il valore ma il successo e l’apparire; l’uomo in grado di essere e di provare) ma portano ad un disorientamento crescente nella messa a punto di un Sé molto meno condizionato.

L’anoressia maschile non è di immediata diagnosi sia perché il giovane spesso posticipa la richiesta di cure in quanto non gradisce che la sua sintomatologia sia assimilata ad una “malattia” femminile, sia perché spesso i medici hanno un livello di sospetto diagnostico più basso che porta a pensare all’anoressia quando il disturbo è conclamato. E poi c’è un aspetto distintivo che aiuta ad accelerare nelle donne la diagnosi: l’amenorrea, cioè l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. In parallelo, alcuni autori, in ricerche recenti hanno supportato l'ipotesi di indagare nei ragazzi aspetti quali la perdita di interesse sessuale, episodi di impotenza e abbassamento dei livelli di testosterone.

L'età dell'esordio è, secondo alcuni, la stessa che per il sesso femminile, cioè quella prepuberale. Secondo altri, l'età d'insorgenza non avviene nella primissima adolescenza ma più tardi, forse appunto perché il disturbo, in questi casi, non è legato ai tempi della maturazione femminile.

Il sovrappeso sembra essere uno dei fattori di rischio per lo sviluppo dell'AN negli uomini, i quali nella storia pregressa riportano spesso di aver sofferto per le derisioni subite da parte dei pari e dei familiari circa il peso.

Gli anoressici in prevalenza presentano una sintomatologia più grave rispetto a quelli di sesso femminile: sono afflitti da maggiori preoccupazioni inerenti al cibo, al peso e all'alimentazione in genere; ricorrono a svariati sotterfugi per evitare di mangiare, inoltre abusano maggiormente di purganti. Sono meno preoccupati per il peso esatto, meno insoddisfatti del proprio corpo, più rivolti alla forma in termini di accresciuta muscolosità e perdita di grasso e con una condotta alla magrezza più contenuta. Gli uomini non presentano particolari preoccupazioni, ad esempio, per la grandezza di cosce e natiche, non essendo target adeguati; sono invece maggiormente rivolti alle dimensioni delle spalle. Spesso si tratta di giovani con un ambiente familiare caratterizzato da una richiesta di perfezione molto alta; i figli, nel tentativo di rispondere a queste richieste, spesso vivono sentimenti di scarsa autostima ed inadeguatezza. I padri di maschi anoressici chiedono spesso ai propri figli di eccellere nello sport e di raggiungere un fisico muscoloso e mascolino.

Dunque anche per i maschi si evidenziano sentimenti di bassa autostima, disturbi dell’umore, scarsa consapevolezza agli stimoli corporei, deciso bisogno di accettazione sociale, notevoli difficoltà ad affrontare emozioni e sentimenti, problematiche nei rapporti familiari.

L’esigenza di prestanza fisica porta ad una forma patologica di rapporto con il cibo ancora non immessa nella nosografia del DSM –IV, vale a dire la Bigorresia (big= grande' e nel latino "orex=appetito', ad indicare la " fame di grossezza' ovvero il desiderio di possedere un corpo più muscoloso e più "asciutto'). In essa c’è la preoccupazione di essere troppo magri o poco prestanti prevalentemente in uomini visibilmente muscolosi. Disturbo presente soprattutto tra i frequentatori di palestre o anche tra sportivi ed atleti. La Bigoressia è un disturbo con una ridotta visibilità e rende difficile la diagnosi e l’accesso alle cure.

Francesco ha 19 anni. Figlio unico di due persone estremamente semplici che hanno lavorato tutta la vita, svolgendo anche più lavori, per costruire la splendida casa in cui vivere e da lasciare al proprio ragazzo. Francesco viene al mondo con tanti dubbi da parte della madre, giovanissima, povera ma con tanti progetti per la testa. Il figlio per entrambi i genitori ben presto assume un ruolo importante nel tentativo di riscatto dalle difficoltà della vita che hanno da sempre dovuto affrontare. Francesco sin da piccolo, racconta soprattutto la madre, era molto bello, biondo con gli occhi tra l’azzurro ed il verde chiaro.

La fermavano per strada per farle i complimenti, anche un fotografo di Cinecittà ha fatto delle foto a questo bambinetto promettendo per lui successo nel mondo della pubblicità. In realtà Francesco non diverrà mai famoso perché di fronte alle insistenze della madre a fornire una prestazione troppo alta per un bambino di nemmeno 5 anni, lui dimostra appieno la sua età con un comportamento troppo stravagante per i tempi lunghi e noiosi della fotografia e della televisione. Francesco cresce però con questo importante anche se non esplicito compito di accontentare soprattutto la madre: deve avere successo in qualche modo. Nella pre- adolescenza accetta la proposta della madre di fare un po’ di palestra perché, crescendo, a detta dei genitori, era diventato troppo esile, affatto carino come nell’infanzia, quasi insignificante.

Francesco entra nel circuito della prestanza fisica trasformando anche molto velocemente il proprio corpo in una marea di muscoli. A scuola inizia ad andare molto male, si allontana dagli amici e dai cugini che sino a poco tempo prima erano stati grossi compagni di giochi e di trasgressioni. Si dedica solo al suo corpo, alla sua tartaruga, sempre deluso dai risultati che ottiene. Ha una dieta iperproteica. Lui che era stato un bambino molto solare arriva ad essere chiuso, musone, restio alla socialità. Ma i genitori si spaventano solo quando scoprono che ha iniziato a fare uso di forti anabolizzanti. E’ solo su questo che si spaventano. Riescono a vedere tutti gli altri segnali di malessere che il ragazzo aveva mandato loro in precedenza solo attraverso il percorso terapeutico. Francesco teme di non riuscire più a frenare questo processo. Pensa che da solo non possa più riuscire a raggiungere i risultati tanto desiderati: la visibilità. Quando arriva in terapia si presenta come un ragazzo alto poco più di un metro e settanta, con dei bicipiti spaventosamente enormi, con magliette attillate e un dorso completamente segnato nei dettagli da tutti i muscoli della parte in questione. Un corpo completamente alterato. Il giovane Achille con entrambi i piedi di argilla……

a cura dello STUDIO ASSOCIATO DI PSICOLOGIA