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Attacco di panico

L'ATTACCO DI PANICO: QUANDO L'ANSIA CULMINA NELLA PAURA ESTREMA DI MORIRE
L’ Attacco di Panico é un disturbo che colpisce improvvisamente persone apparentemente sane e non necessariamente in situazioni di stress. La similitudine con altri tipi di malessere, spesso può portare a confonderlo con altri disturbi fisici per cui è importante chiarire come si manifesta.
I sintomi psichici hanno le seguenti caratteristiche:
• si tratta di un evento improvviso, di breve durata, con una fase acuta ben definita e una cessazione entro un’ora
• durante l’evento sopraccitato, la persona può avere la sensazione di distruzione e di morte
• si può verificare anche un senso di soffocamento, vertigine, tremore brividi di freddo, sudorazione e tachicardia, difficoltà respiratorie, vampate di calore.
Questi sintomi contribuiscono ad allarmare la persona che può pensare di avere una qualche grave malattia cardiovascolare o avere il pensiero “di stare per impazzire”.
Il primo Attacco di Panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta “a ciel sereno”, per cui la persona si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso.
Per la diagnosi sono richiesti almeno due attacchi di panico inaspettati, ma la maggior parte degli individui ne hanno molti di più. La frequenza e la gravità degli attacchi di panico varia ampiamente. Ad esempio alcuni individui presentano attacchi moderatamente frequenti (per es., una volta a settimana), che si manifestano regolarmente per mesi. Altri riferiscono brevi serie di attacchi più frequenti (per es., quotidianamente per una settimana) intervallate da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti (per es., due ogni mese) per molti anni.
Esistono diverse forme dell’attacco di panico. La forma più lieve, è quella in cui gli attacchi di panico si producono in seguito a eventi ben definiti che implicano un cambiamento affettivo profondo, come ad es., una trasformazione nella vita affettiva. In questi casi, l’attacco ha le caratteristiche generali descritte, e mantiene un nesso causale ben preciso.
Esiste poi il panico determinato da specifiche situazioni o attività., come le fobie, cioè le forme angosciose che sono connesse a certe attività come il camminare in strada (agorafobia) o lo stare dentro luoghi angusti. L’attacco di panico inoltre produce nella persona l’aspettativa ansiosa del verificarsi di un nuovo attacco, una irritabilità diffusa, una ipersensibilità agli stimoli corporei e una preoccupazione generalizzata per la propria salute.
Negli attacchi più gravi il soggetto può perdere il contatto con la realtà (derealizzazione) con la sensazione di vivere in una realtà nuova o la sensazione di essere una persona diversa, di non riconoscersi più (depersonalizzazione).
La sintomatologia acuta dura da 15 a 30 minuti.
L’attacco di panico lascia nel soggetto una paura di fondo che, se non risolta in tempo, può dar luogo a una sequela di fobie, la più frequente delle quali é l’agorafobia (paura degli spazi aperti), fino alle forme più gravi di auto-isolamento e demoralizzazione.
Il modo in cui viene trattato l’attacco di panico avviene in base alla gravità della sintomatologia, se è in fase acuta inizialmente viene integrata la terapia farmacologia alla psicoterapia, mentre in fase meno acuta è efficace solo la psicoterapia.

Come riconoscerlo Un attacco di panico esplode all'improvviso con una paura travolgente che viene senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente. È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico che la maggior parte delle persone può avere sperimentato. I sintomi ansiosi che compaiono in un attacco di panico includono uno o più dei seguenti segnali:
• aumento della frequenza cardiaca
• aumento dell'intensità apparente del battito cardiaco
• difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
• soffocamento
• difficoltà di deglutizione
• terrore quasi paralizzante
• vertigini
• stordimento
• confusione
• sensazione di "ovatta nella testa"
• nausea
• tremori leggeri
• tremori a scatti
• sudorazione
• dolori al torace
• fitte al cuore
• vampate di calore
• senso di freddo improvviso agli arti o alle mani e ai piedi
• torpore o formicolio alle dita delle mani o dei piedi
• paura di impazzire o di perdere il controllo della propria mente
• paura di morire nel momento
Oltre ai sintomi degli attacchi di panico, un attacco di panico è contrassegnato dalle seguenti condizioni:
• Capita improvvisamente, senza preavviso e senza modo di fermarlo
• Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente. In realtà, spesso non è affatto correlato.
• Dura da pochi minuti a mezz'ora circa; il corpo non riesce a sostenere la risposta "attacco-fuga" più a lungo di così.
Attacchi di panico ripetuti possono tuttavia ricorrere di continuo per ore.

Un attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo. Il disturbo è così grave non solo per via degli attacchi di panico in sé, ma anche perché spesso porta ad altre complicazioni quali depressione e abuso di psicofarmaci. Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno.


COSA FARE SE SI E' COLPITI DA UN ATTACCO DI PANICO
1) Sappiate innanzitutto che anche se le sensazioni sono bruttissime mai nessun soggetto relativamente sano e giovane è mai morto per un attacco di panico : in altre parole non state morendo !

2) L’esordio è immediato ma rendendovene conto sappiate che l’attacco dura in genere pochi minuti e come è venuto rapidamente altrettanto rapidamente se ne andrà.

3) Cercate, per quanto possibile sia chiaro, di non perdere il controllo se avete la possibilità sedetevi e respirate lentamente e regolarmente .

4) Se la vostra mente è inondata da pensieri catastrofici, cercate di utilizzare qualsiasi mezzo per non amplificarli ma anzi distraetevi ad esempio contando ininterrottamente o adoperando un idea rifugio più consona a voi o nella quale credete.

5) Non abbiate timore a chiedere aiuto, all’occorrenza una parola amica vale più dello stesso ansiolitico!

6) Infine dopo che l’acme dell’attacco è passato rivolgetevi ad uno psicoterapeuta che adotti delle strategie cognitivo-comportamentiste ( in ogni caso una terapia mirata a ricondizionarvi su questo aspetto e non a mettere in discussione tutta la vostra vita se il vs. problema n.1 è questo)