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Le ipotesi sulle nuove misure fiscali


Le prime indiscrezioni sulle misure fiscali che il Governo si appresta a varare.


Re-introduzione dell'I.C.I. sulla prima casa, che sarà comunque progressiva, la rivalutazione delle rendite catastali ed una mini-patrimoniale.

Sembrano dunque delinearsi con più chiarezza quelle che sono le intenzioni del Governo in merito alle prossime manovre fiscali, in linea con le dichiarazioni fatte dal Pre sidente del Consiglio Mario Monti in Parlamento: tassare gli immobili per ridurre il Fisco su imprese e lavoratori.

L'ipotesi di una revisione delle aliquote IRPEF invece, è stata smentita a Il Sole 24 Ore da Palazzo Chigi.

Resta allo studio l'aumento dell'I.V.A., in tutte le forme con un aumento di un punto percentuale delle due aliquote agevolate (4 e 10 per cento) o, in alternativa, di due punti su quella ordinaria del 21 per cento. Ma resta il fatto che l'I.V.A. rappresenta ancora la principale forma di finanziamento della riforma fiscale e dunque della clausola di salvaguardia del 2012 per il pareggio di bilancio.

L'introduzione di un prelievo sul patrimonio immobiliare, ipotesi avversata da una parte delle forze politiche che appoggiano questo Governo (leggi P.d.L.) verrebbe introdotta dunque attraverso di super-I.C.I. sulle seconde e terze case. In buona sostanza l'imposta comunale sugli immobili crescerebbe al crescere del valore del patrimonio immobiliare del contribuente, ossia al numero di beni posseduti e al loro classamento.

Il pacchetto casa comunque sia ruoterà soprattutto sul ritorno di una tassazione dell'abitazione principale con il ripristino dell'I.C.I. sulla I casa. In ogni caso, per assicurare maggiore equità del prelievo l'I.C.I. sull'abitazione principale sarà accompagnata da una serie di detrazioni legate al reddito, alla composizione del nucleo familiare del contribuente o alla presenza di anziani o disabili.

Infine, sempre in merito agli interventi sulla fiscalità del patrimonio immobiliare, sarà prevista una rivalutazione delle rendite catastali: oggi i valori dei beni immobiliari sono rivalutati ai fini del prelievo fiscale del 5 per cento (percentuale così determinata nel 1996). L'ipotesi allo studio del Governo sarebbe quella di elevare questo moltiplicatore al 15 per cento o, a seconda delle esigenze di cassa, anche fino al 20 per cento.