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Newsletter 23

Notiziario online – newsletter n.23

Cassazione Sezione III, sentenza 9 maggio 2012 n. 7054

Inadempimento - Accordo tra le parti per escludere la risoluzione per inadempimento – Ammissibilità - Esclusione. (Cc, articoli 1362, 1453 e 1455)

Nel caso di inadempimento di un’obbligazione rientrante nel sinallagma, la facoltà di chiedere la risoluzione del contratto è riconosciuta ed è attribuita alla parte adempiente dalla stessa legge, senza che occorra a tal fine un’esplicita previsione contrattuale. Né al contrario può essere legittimamente convenuta tra le parti l’esclusione del diritto alla risoluzione per inadempimento, ostandovi il limite fissato dall’articolo 1229 del Cc, norma la quale, stabilendo espressamente che è nullo qualsiasi patto che esclude o limita

preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o colpa grave, comporta altresì la nullità di ogni patto di irresponsabilità che abbia per oggetto gli effetti dell’inadempimento imputabile.

Cassazione Sezione II, sentenza 23 maggio 2012 n. 8161

Condominio - Parti comuni - Azioni a tutela – Legittimazione - Azioni reali - Litisconsorzio nei confronti dei condomini - Necessità - Esclusione. (Cc, articoli 1130 e 1131; Cpc, articolo 102)

Il condominio è un ente di gestione, privo di personalità giuridica distinta da quella dei condomini, i quali sono rappresentati dall’amministratore, nell’ambito dell’esercizio delle attribuzioni al medesimo spettanti ai sensi dell’articolo 1130 del Cc, tra le quali rientrano le iniziative giudiziarie per la conservazione dei beni comuni. Deriva da quanto precede, pertanto, che come l’amministratore è legittimato ad agire senza espresso mandato dei singoli condomini per la tutela di tali beni, senza che si configuri al riguardo alcuna ipotesi di litisconsorzio processuale, del pari deve escludersi la necessità di integrazione del contraddittorio nei confronti dei condomini, nei casi di proposizione di azioni reali aventi a oggetto i beni anzidetti, proposte nei confronti del condominio. Ciò tenuto conto che l’amministratore è legittimato ex lege a resistere in via esclusiva o concorrente a siffatte pretesi di terzi (o anche di condomini) in virtù delle attribuzioni lui spettanti ai sensi del combinato disposto delle norme citate, avendo il solo obbligo - di natura interna e non incidente sui suoi poteri rappresentativi – di informare l’assemblea.