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Sacchi per la raccolta differenziata e tutela della privacy

Raccolta differenziata e tutela della privacy : No a sacchetti trasparenti nel porta a porta.

Viola la privacy l'obbligo previsto da alcuni comuni di far utilizzare ai cittadini sacchetti dei rifiuti trasparenti o con etichette adesive nominative per la raccolta porta a porta. No ai controlli indiscriminati, ma ispezione dei sacchetti solo nei casi in cui il cittadino, che non ha rispettato la normativa sulla raccolta differenziata, non sia identificabile in nessun altro modo. Con un provvedimento a carattere generale , di cui è stato relatore Giuseppe Fortunato, il Garante per la protezione dei dati personali ha dato risposta a vari quesiti di enti locali e a numerosi reclami e segnalazioni di cittadini che lamentavano una possibile violazione della riservatezza, derivante soprattutto dalle modalità di raccolta dei rifiuti e dai controlli amministrativi, riguardo ai dati personali rilevabili attraverso i sacchetti stessi o dall'ispezione del loro contenuto. Nei rifiuti finiscono, infatti, molti effetti personali (corrispondenza, fatture telefoniche con i numeri chiamati, estratti conto bancari), a volte relativi anche alla sfera della salute (farmaci, prescrizioni mediche, ecc.) o a convinzioni politiche, religiose, sindacali. Queste informazioni, se trattate in modo non proporzionato o in caso di abusi, possono comportare seri inconvenienti alle persone. Il Garante ha rilevato che la raccolta differenziata, prevista da specifiche norme, risponde ad un importante interesse pubblico. Ma non ha ritenuto proporzionato l'obbligo imposto da alcuni enti locali ad utilizzare sacchetti trasparenti per la raccolta porta a porta, perché chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo o nell'area antistante l'abitazione può visionare agevolmente il contenuto. Sproporzionata anche la misura che obbliga ad applicare al sacchetto targhette adesive in cui sia riportato a vista nominativo ed indirizzo della persona cui si riferiscono i rifiuti, in particolare se lasciati in strada. Le lettere d'amore, le bollette, gli estratti conto, le confezioni medicinali che decidiamo di buttare nei nostri rifiuti non devono finire nelle mani di chiunque o essere esposti a sguardi indiscreti - afferma Giuseppe Fortunato, relatore del provvedimento - perché sono tutte informazioni che fanno parte di noi, della nostra identità. Da esse si può capire molto dei nostri gusti, delle nostre preferenze, dei nostri stili di vita, del nostro stato di salute. Quindi, sì ai controlli per sanzionare chi non rispetta la raccolta differenziata, no a indebite invasioni nella nostra privacy.

Fonte: comunicato stampa garante della privacy del 22 luglio 2005 , .

Riferimenti: il provvedimento a carattere generale del garante della privacy del 14 luglio 2005, Bollettino del n. 63/luglio 2005 :

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI : INDICAZIONI DEL GARANTE- 14 luglio 2005