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I SACCHI PER LA SPAZZATTURA SONO PIU VERDI CON LDPE RICICLATO

" IFEU , istituto di ricerca tedesco su energia e ambiente con sede a Heidelberg, ha realizzato uno studio di Life Cycle Assessment ( LCA ) sui sacchi per la spazzatura indifferenziata di diversa capacità utilizzati in Germania e in Francia. L'analisi ha preso in considerazione materiali diversi: biopolimeri, polietilene ad alta e bassa densità, e polietilene riciclato.

La ricerca è stata commissionata da cinque aziende aderenti a IK-Industrievereinigung Kunststoffverpackungen , l'associazione tedesca dei film e imballaggi in plastica, interessata a verificare se le misure che penalizzano i materiali plastici abbiano un reale fondamento ambientale.

A sorpresa, i risultati non sembrano premiare le bioplastiche, bensì i sacchi prodotti con polietilene riciclato, seguiti da quelli in polimero vergine, con alcune differenze in funzione del mercato e della tipologia del sacco. Nonostante il verdetto, IK considera comunque con interesse l'impiego di biopolimeri, specie in alcune applicazioni, anche se ritiene ingiustificate le azioni che penalizzano le plastiche tradizionali.

I risultati dello studio indicano che la fase di produzione del polimero è l' elemento chiave che determina in larga parte le prestazioni ambientali del manufatto, mentre assumono importanza minore i processi di trasformazione e la distribuzione dei prodotti nei punti vendita, ad eccezione di due casi: se i sacchi al termine della loro vita utile vengono inceneriti o se provengono da produttori asiatici invece che dall'Europa. I risultati indicano anche che il polietilene risulta tanto più sostenibile all'aumentare dello spessore e della resistenza richiesta al sacco.

I biopolimeri scontano invece processi di produzione su impianti non ancora perfettamente ottimizzati per quanto concerne efficienza e volumi di produzione. Senza contare che il profilo prestazionale è ancora inferiore a quello del polietilene a parità di spessore o, in altri termini, occorre aumentare lo spessore per raggiungere le medesime caratteristiche meccaniche. Ciò non toglie che in futuro il bilancio ambientale dei biomateriali potrebbe migliorare in modo significativo, anche se probabilmente non potrà superare quello del polietilene in questa specifica applicazione.

Ovviamente, ma è bene ricordarlo, i risultati si riferiscono all'unità funzionale scelta per l'analisi, il sacco spazzatura, e non possono essere estesi in modo generalizzato ad altri manufatti. "

FONTE : //www.polimerica.it/modules.php?name=News&file=article&sid=6763