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Scambio Sul Posto

Attualmente il contributo di scambio sul posto e il pagamento dell’eccedenza (oltre le detrazioni di costi al 50%) garantiscono gli introiti economici degli impianti fotovoltaici ad uso domestico.

Prima di spiegare cosa sono e quanto “valgono”, servono due premesse:

Lo scambio sul posto (SSP), anche se recentemente semplificato (dal 1 gennaio 2013 il meccanismo di rimborso è stato leggermente ‘semplificato’ dall’AEEG per facilitare utenti ed operatori nel calcolo del contributo; alcuni valori che prima erano il risultato di calcoli complessi, ora sono istituiti su base forfettaria), prevede un contributo (“contributo in conto scambio”) che viene calcolato in maniera abbastanza complessa sulla base di diversi parametri, che variano nel tempo come variano i prezzi dell’energia sul mercato elettrico . Per questo motivo l’entità del contributo viene stimata, varia da caso a caso e dipende, oltre che dai prezzi correnti di mercato, dalle quantità effettive di energia immessa e prelevata nella rete.

Lo scambio sul posto non è un “incentivo” . Gli incentivi sono terminati a luglio 2013. Mentre lo scambio sul posto è ancora in vigore ed è cumulabile con le detrazioni fiscali.

Fino al 5 luglio 2013 per valorizzare il proprio impianto, si poteva scegliere tra due opzioni , in alternativa l’una all’altra:

Incentivi del Conto energia
Detrazioni fiscali + scambio sul posto (nel caso in cui l’impianto fosse al servizio dell’abitazione)

Oggi , con la fine degli incentivi del conto energia, lo scambio sul posto può essere scelto alternativamente solo al “ritiro dedicato”, cioè alla vendita diretta di energia al gestore dei servizi energetici (Gse). Quest’ultima però, nel caso di impianto al servizio della abitazione, è sconsigliata in quanto molto meno remunerativa.

Considerazione: oggi, visti i prezzi delle installazioni per gli impianti domestici, che è possibile usufruire contemporaneamente dello scambio sul posto e delle detrazioni fiscali, questi contributi sono di fatto equiparabili agli incentivi del (fu) Conto energia.

Come funziona un impianto: l’energia prodotta e quella prelevata.

Quando l’impianto fotovoltaico produce , l’energia prodotta ha due possibili “vie”: o viene direttamente auto-consumata nel momento stesso della produzione, oppure viene immessa in rete e conteggiata dal contatore di scambio. Quando l’impianto fotovoltaico non produce, l’energia necessaria viene prelevata dalla rete elettrica. Questa energia viene pagata normalmente attraverso le usuali bollette elettriche. Ogni utente avrà le tariffe previste dal proprio operatore elettrico.

Dunque abbiamo da un lato l’energia immessa, dall’altro lato l’energia prelevata.

Cos’è lo scambio sul posto

Lo scambio sul posto garantisce che l’energia immessa in rete da un impianto fotovoltaico (il limite di dimensionamento per accedere al meccanismo dello scambio sul posto è di 200 kWp.) venga valorizzata economicamente, attraverso due meccanismi: il contributo dello scambio sul posto e la liquidazione dell’eccedenza .

Il contributo dello scambio sul posto è un “rimborso” compensativo che ripaga l’utente per l’energia che ha immesso in rete, fino ad un massimo pari alla quantità dell’energia già prelevata (da qui in concetto di “scambio”).

La remunerazione è pari al prezzo di mercato dell’energia più il rimborso di una sola parte dei servizi di rete: distribuzione, dispacciamento ed alcuni oneri generali di sistema. Ovviamente non vengono rimborsate le imposte (incidono da sole per circa il 15% sulla bolletta elettrica.). Il fatto che solo una parte dei servizi e degli oneri generali, che costituiscono dei costi in bolletta, vengano ri-pagati, fa comprendere che la massima remunerazione si ottiene grazie all’autoconsumo.

Cosa succede se l’energia immesse in rete è di più di quella ri-prelevata per il proprio fabbisogno? Cioè come viene valorizzata la differenza ?

In questo caso si parla di “eccedenze” di immissioni rispetto ai prelievi. Quindi se a fine anno, a seguito del conteggio complessivo tra energia immessa e prelevata, risultano immissioni maggiori rispetto ai prelievi, l’energia immessa in più rispetto a quella “compensata” viene valorizzata ad un prezzo di vendita che è il prezzo di mercato medio dell’anno precedente (quindi senza alcun riconoscimento dei costi aggiuntivi dovuti a oneri e servizi).

Il valore complessivo delle eccedenze può essere monetizzato e liquidato da parte del Gse, oppure può essere messo a credito nel contributo in conto scambio dell’anno successivo, a seconda di cosa sceglie l’utente.
Riassumendo in altre parole:

Il contributo di scambio sul posto è una modalità di autoconsumo “differito nel tempo” dell’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, utilizzando la rete elettrica locale come se fosse un “serbatoio di stoccaggio” in cui depositare le eccedenze e da cui ri-prelevare al momento del bisogno a condizioni vantaggiose. Attenzione: non si tratta però di uno scambio “alla pari” tra energia immessa e prelevata, ma un meccanismo di rimborso parziale delle bollette pagate per l’energia prelevata dalla rete quando l’impianto non produce, perché una parte dei costi dei servizi non viene ri-pagata.

Il meccanismo è il seguente: prima pago le bollette per tutta l’energia prelevata dalla rete, e poi ricevo un rimborso parziale da parte di Gse .

Infatti l’utente paga come di consueto la bolletta al gestore (ad Enel o ad altro) per tutta l’energia prelevata. Per queste bollette pagate riceve successivamente un rimborso parziale dal Gse, attraverso acconti trimestrali e conguagli annuali. Il rimborso è però nei limiti della quantità di energia precedentemente immessa.

A fine anno, tutta l’energia immessa in rete in più rispetto a quella ri-prelevata per i propri consumi (cioè oltre la quantità usata per lo scambio sul posto), dà origine a dei crediti che vengono valorizzati dal Gse. Questa remunerazione si configura fiscalmente come una vendita e tecnicamente si chiama “ liquidazione economica delle eccedenze “. Vale meno del contributo di scambio sul posto perché nessuno dei costi aggiuntivi dell’energia viene conteggiato nel prezzo di acquisto.

Perchè l’autoconsumo è meglio dello Scambio sul Posto?

Il sistema dello scambio sul posto è un meccanismo per valorizzare ulteriormente l’energia prodotta dall’impianto. Ulteriormente perché la prima e più significativa fonte di valorizzazione dell’energia prodotta è l’ autoconsumo immediato, istantaneo. La quota di energia autoconsumata non passa dal contatore bidirezionale, ma solo dal contatore di produzione, per passare direttamente al servizio della utenza. Questo passaggio “diretto” bypassa l’utilizzo della rete elettrica del gestore, evita quindi le spese ad esso connesse e quelle di prelevamento associate alla bolletta elettrica.

La formula dello scambio sul posto

Operativamente, il contributo dello scambio sul posto ed il calcolo della liquidazione delle eventuali eccedenze, si traducono in formule e conteggi.
La formula di calcolo del Contributo in conto scambio, per impianti sotto i 20 Kw, è:

Cs = min [ Oe ; Cei ] + CUsf x Es

Dove:

CS è il contributo dello scambio sul posto .
Oe = Onere energia , cioè il prezzo dell’energia elettrica prelevata dalla rete e pagato dall’utente. Il prezzo dell’energia è espresso in euro ed è il prodotto tra i Kwh prelevati ed il prezzo unico nazionale (PUN). Il prezzo unico nazionale è variabile in base ai prezzi di mercato ed è una media nazionale dei prezzi rilevati ogni mese in ogni regione. Quindi: Oe = Kwh x PUN .
Cei = Controvalore dell’energia immessa , cioè il prezzo, o meglio il valore economico, dell’energia immessa in rete. Questo è il prodotto tra Kwh immessi ed il prezzo zonale dell’energia sul ―mercato del giorno prima‖. Ogni giorno infatti, in tempo reale, come una vera e propria borsa, i prezzi di acquisto e vendita dell’energia fluttuano in base alle dinamiche del mercato. Quindi: Cei = Kwh x prezzo energia sul mercato del giorno prima .
CUsf = Corrispettivo Unitario di Scambio Forfettario , cioè un valore espresso in centesimi di euro calcolato forfettariamente dal Gse in base a vari parametri. Nel dettaglio questo valore contiene le tariffe di: trasmissione, distribuzione, dispacciamento ed alcuni oneri normalmente addebitati in bolletta (componenti A, UC, UC3 e UC6) vigenti nel mese in corso (non viene rimborsata la componente MCT). Quindi: CUsf = c€/kwh .
Es = Energia Scambiata , cioè i Kwh che ho prima immesso e poi ri-prelevato per i miei consumi. Tecnicamente è pari al minimo tra kwh immessi e kwh prelevati in totale durante l’anno. Quindi: Es = Kwh scambiati con la rete.

Se a fine anno si hanno delle eccedenze (surplus di energia immessa rispetto a quella prelevata per i propri consumi) il corrispettivo per le eccedenze immesse è aggiuntivo rispetto al Cs (Contributo in conto scambio). Detto attraverso la formula, se Cei è maggiore di Oe, la differenza tra i due è l’eccedenza.

Un calcolo pratico di scambio sul posto e liquidazione dell’eccedenza

Ecco un esempio indicativo.

Caratteristiche :

Impianto di 3 Kwp di potenza a microinverter installato sul tetto rivolto a sud in provincia Caserta
Contratto di fornitura: utenza di tipo domestico, connesso in bassa tensione, in regime di maggior tutela, con il contratto di fornitura standard di 3 Kw (potenza contrattualmente impegnata)
Consumi medi annuali di 3600 Kwh/anno.

Calcolo energetico su base annuale:

Energia prodotta in totale dall’impianto fotovoltaico: 4000 Kwh (è un dato certo dovuto all’indice di produttività al KwP installato, considerata la latitudine, lo storico meteo che determina l’irraggiamento, la resa di moduli fotovoltaici di gamma elevata, nonchè da un semplice report del Data Logger dell'impianto )
Energia autoconsumata istantaneamente: 1.200 Kwh (pari al 33%; dato prudente perché l’autoconsumo può salire fino al 60% della produzione dell’impianto ma dipende dagli stili di vita della famiglia)
Energia immessa in rete: 2800 Kwh (cioè: 4000 - 1200 Kwh)
Energia prelevata dalla rete: 2400 Kwh (cioè: 3600 - 1200 )
Energia immessa in eccedenza rispetto ai prelievi: 400 Kwh (cioè: 2800 - 2400 )
Consumi annuali dell’utente: 3600 Kwh (cioè: 1200 + 2400 Kwh)

Calcolo economico su base annuale in scambio sul posto:

L’energia prelevata dalla rete ha un costo per l’utente finale di circa 0, 20 €/Kwh (compreso di tutto: imposte, accise, servizi, …)
L’energia immessa in rete ha un valore di circa 0 , 065 €/Kwh (valore che riguarda la sola “quota energia”, senza tutte le altre voci pagate in bolletta)
Il rimborso del contributo in conto scambio ha un valore di circa 0, 14 €/Kwh (ovvero il valore dell’energia più il “Controvalore unitario relativo ai servizi”).

Attraverso l’energia autoconsumata l’utente risparmia:

1.200 X 0, 20 = 240 € (0, 20 è il prezzo medio lordo, comprensivo di tutto, dell’energia pagata in bolletta)

Attraverso le bollette elettriche l’utente paga :

Energia prelevata: 2400 X 0, 20 = 480

Attraverso lo Scambio sul Posto l’utente riceverà dal Gse:

Contributo in conto scambio, a titolo di rimborso: 2400 X 0, 14 = 336 (circa)
Valore delle eccedenze di energia in più immessa in rete: 400 X 0, 065 = 26 € (circa)

Queste cifre, seppur indicative, rendono l’idea del risparmio, e del guadagno, che l’utente ottiene installando l’impianto fotovoltaico di 3 Kwp (per una spesa di circa 7, 5 mila euro).

Riassumendo , ecco i dati conclusivi:

Spesa annuale in bolletta senza impianto fotovoltaico: 720 €/anno (per consumi di 3600 Kwh/anno)
Spesa annuale in bolletta con impianto fotovoltaico in scambio sul posto: 114 € (cioè: 480-366)
Guadagno annuale con i benefici dello scambio sul posto con un autoconsumo del 30% (dato prudente) dell’energia prodotta, sommando il risparmio effettivo in bolletta, i contributi di scambio sul posto e per l’eccedenza, e la quota in detrazione, sottratto la spesa di consumo:

L’autoconsumo è sempre il fattore di maggior risparmio: più aumenta la quota di autoconsumo più aumentano gli introiti. Si può arrivare fino ad un massimo del 60% dell’energia prodotta.

FAMIGLIA MEDIA ITALIANA IN TARIFFA D2

Rientrano nella tariffa D2 le utenze domestiche considerate residenza anagrafica con una potenza impegnata al contatore

minore o uguale a 3 KW

- Consumo = 3000 kWh/annui

- Potenza impegnata al contatore = 3kW

- Produzione impianto FV 3 kW = 3900 kWh/annui

- Autoconsumo 33% = 1300 kWh/annui

- Energia immessa in rete = 3900-1300 = 2600 kWh/annui

- Energia prelevata dalla rete = 3000-1300 = 1700 kWh/annui

- PUN = 51 €/MWh (Gennaio 2016)

- Prezzo Zonale = 39 €/MWh //www.autorita.energia.it/it/comunicati/15/150130.htm

CS = min(O E ;C EI ) + CU sf *E S

- O E = 1700*0, 051 = € 86, 7

- C EI = 2600*0, 039 = € 101, 4

- E S = min(E imm ;E prel ) = 1700 kWh

- CUsf = CU sfreti + CU sfogs = 4, 771 c€/kWh (calcolato per il caso specifico, partendo dalle singole componenti tariffarie)

- CU sf *E S = 1700*0, 04771 = € 81, 11

- CS = 101, 4 + 86, 7 = € 188, 1

- Eccedenza = C EI – O E = 101, 4– 86, 7= € 14, 7

- TOTALE SSP = CS + eccedenza = € 202, 8

Quindi è come se avessi "venduto" energia alla rete al prezzo di 202, 8/2600 = 0, 078 €/kWh

Dal sito del GSE

Lo scambio sul posto, regolato dalla Delibera 570/2012/R/efr, è una particolare modalità di valorizzazione dell’energia elettrica che consente, al Produttore, di realizzare una specifica forma di autoconsumo immettendo in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.
Il meccanismo di scambio sul posto consente al Produttore che abbia presentato la richiesta al Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A., di ottenere una compensazione tra il valore economico associabile all’energia elettrica prodotta e immessa in rete e il valore economico teorico associato all’energia elettrica prelevata e consumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione. Tale meccanismo non è compatibile con il Ritiro dedicato dell'energia e con la Tariffa omnicomprensiva.

Inoltre gli impianti che accedono ai meccanismi di incentivazione previsti dai Decreti Interministeriali del 5 luglio 2012 (V Conto Energia) e del 6 luglio 2012 (incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico) non possono accedere al servizio di scambio sul posto.
Il GSE, come disciplinato dalla Delibera 570/2012/R/efr, ha il compito di gestire le attività connesse allo scambio sul posto e di erogare il contributo in conto scambio (CS) , che garantisce il rimborso (“ristoro”) di una parte degli oneri sostenuti dall’utente per il prelievo di energia elettrica dalla rete. Il contributo è determinato dal GSE tenendo conto delle peculiari caratteristiche dell’impianto e dei profili di consumo (prelievo) teorici e standard attribuiti a ciascun utente dello scambio. E' calcolato sulla base delle informazioni che i gestori di rete sono tenuti a inviare periodicamente al GSE.