Coop. Valle del Bonamico

Premessa La cooperativa Valle del Bonamico è stata costituita sul finire del 1995 da giovani provenienti da famiglie di pastori di San Luca e di Platì (area Locride), con presidente onorario monsignor GianCarlo Maria Bregantini, Vescovo di Locri-Gerace. Il lavoro e l’impresa sono gli strumenti utilizzati, nella cooperativa, per far uscire la Calabria dal suo sottosviluppo e malessere sociale, mentre la solidarietà e la fiducia come prassi quotidiana di vita, sono praticati, nella cooperativa. come antidoti per liberarsi dalle doloranti ferite sociali procurate da individualismi e chiusure familistiche. Oltre i contenuti etico-politici, la cooperativa promuove gli strumenti tecnico-professionali perché i suoi operatori possano affrontare positivamente le mutevoli e crescenti sfide del mercato globalizzato. Emblematicamente diciamo: i pastori di San Luca e di Platì, le cui tradizioni di allevamento si perdono nei secoli, possono riemergere dalle sinistre ombre della cronaca, lavorando con attenta previsione di mercato e con tecnologie adeguate. Storia La cooperativa Valle del Bonamico, alcuni anni dopo l’iniziale attività di pastorizia, ha promosso nella Locride la coltivazione delle fragole e dei piccoli frutti di bosco. Dapprima con un’attività sperimentale, poi con un lavoro che si é diffuso su molti ettari di superficie coltivabile, creando centinaia di posti di lavoro. La particolare posizione geografica e orografica dell’area pedemontana del versante Ionico dell’Aspromonte ha offerto l’opportunità di trovare nell’ambito di pochi chilometri, dal mare verso la montagna, una differenziazione climatica favorevole per le coltivazioni. Complessivamente nei periodi da aprile a giugno e da novembre a gennaio si producono circa 1.500 quintali di lamponi, ribes e more: tutti conferiti alla Cooperativa Sant’Orsola di Pergine Valsugana, nel Trentino. Ultimamente la cooperativa si è anche dedicata all’allevamento brado del suino nero d’Aspromonte, una razza che era in via di estinzione, perché ritenuta economicamente non remunerativa rispetto agli altri suini da allevamento intensivo e con crescita più veloce. Però i suini neri d’Aspromonte sono ineguagliabili per la qualità e i sapori delle sue carni e dei suoi salumi. Quale miglior carta vincente nel mercato del prodotto di qualità? Questa terra, la sua montagna varia, il suo mare blu, con i monumenti del suo passato greco-bizantino-normanno e con la sua storia di resistenza contro i saraceni, può tornare a essere giardino del Mediterraneo e d’Europa, punto d’incontro, di dialogo, d’intrattenimento e visitazione.

AZIENDA



SCOPRI DI PIÙ

CONTATTI



SCOPRI DI PIÙ

DOVE SIAMO



SCOPRI DI PIÙ