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17 febbraio festa del gatto

La Festa Nazionale del Gatto è nata nel 1990 e ricorre il 17 febbraio .

Questa giornata del gatto è un’idea della giornalista gattofila Claudia Angeletti che aveva proposto un referendum tra i lettori della rivista “Tuttogatto” per stabilire il giorno da dedicare ai gatti, la proposta vincitrice fu quella della signora Oriella Del Col.

Il 17 febbraio è una data simbolica scelta in base allo spirito che caratterizza i beniamini festeggiati.
I significati racchiusi da questa data sono molteplici:

1) febbraio è il mese del segno zodiacale dell’Acquario, ossia degli spiriti liberi ed anticonformisti come quelli dei gatti che non amano sentirsi oppressi da troppe regole.

2) 17 perché, pur non ricadendo di venerdì, richiama le atmosfere arcane e superstiziose alle quali il gatto è legato da secoli, in particolare nel Medioevo;

3) 17 perché si può interpretare come 1 vita per 7 volte, infatti, secondo la tradizione popolare il gatto ha il beneficio di avere ben 7 vite; nei paesi nordici 17 è un numero porta fortuna è significa proprio “vivere una vita per sette volte”

4) 17 perché in numeri romani si scrive XVII che anagrammato si trasforma in “VIXI”, ossia “sono vissuto” o “sono morto”, in quanto il gatto con le sue 7 vite può affermare di essere morto più volte ed aver esorcizzato la morte.

Il gatto nell’antichità

Gli antichi Egizi adoravano questi animali come divinità, infatti, adoravano Bastet dea della vita, della sessualità e fertilità, con corpo umano e testa di gatta. Una volta l’anno nella città di Bubasti (nei pressi del delta del Nilo), consacrata a Bastet, si riunivano uomini e donne che tenevano allegri festeggiamenti che coinvolgevano la popolazione per giorni e notti. Gli Egizi erano talmente rispettosi di questi quattro zampe che nel caso di morte naturale di un gatto, gli abitanti della casa si radevano le sopracciglia in segno di lutto ed organizzavano un rito funebre.
I Celti svolgevano cerimonie sacre ai piedi dei Menhir sulla cui cima c’era seduto un gatto maschio luminoso e solare che faceva da tramite tra il cielo e la terra.
Nei culti pre-colombiani si tenevano spettacolari feste nel mese Pax associato al Felino Sacro.

Il gatto ai giorni d’oggi

In India ogni sei mesi si festeggia la dea Sasthi, simbolo dell’amore e della maternità, che cavalca un gatto bianco.
In Giappone , nel tempio di Nikko il gatto dormiente riceve ancora offerte dai turisti e dai fedeli. I giapponesi sono particolarmente legati alla figura di questo animale tanto è che usano il simbolo di un gatto seduto e con la zampina alzata, il così detto Maneki Neko (Maneki sta per “gesticolante” e Neko per “gatto), per dare il benvenuto in una casa o anche come porta fortuna. La statuetta del Maneki Neko esiste di diversi colori ed ognuno ha un diverso significato.
Tornando al nostro paese, nel 1991 l' A.M.A. (Associazione del Mondo Animale) a Firenze e il Club del Gatto a Roma hanno celebrato la Festa Nazionale del Gatto ottenendo dalle Poste, per l'occasione, l'annullo filatelico. Da quell'anno le due Associazioni stampano una cartolina commemorativa usando dei disegni donati da artisti gattofili. Nello stesso anno, il compianto monsignor Canciani (famoso parroco animalista), a Roma, istituì per quella data, una messa con la benedizione dei gatti e dei loro compagni umani. A Firenze ogni anno viene organizzata "Gattart" una mostra collettiva di pittori specializzati in gatti. L'eco delle manifestazioni si è diffuso a macchia d'olio e negli anni seguenti molte città italiane hanno deciso di festeggiare la ricorrenza con varie iniziative. E di anno in anno altre città si aggiungono all'elenco, desiderose di dedicare un giorno all'anno al dolce amico che ci dona tanta gioia e buonumore!