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Diplasia rotulea congenita del cane

Diplasia Rotulea Congenita Del Cane

Con questo termine si intende una patologia che colpisce un grandissimo numero di razze canine, particolarmente le razze di taglia piccola. Tale patologia clinica è caratterizzata dalla lussazione della rotula, sia medialmente ( verso l’interno dell’arto), condizione più frequente, che lateralmente (cioè verso l’esterno) meno frequentemente, in assenza di eventi traumatici ma solo a causa della instabilità rotulea dovuta a cause congenite ed ereditarie:

· congenite perché le modificazioni che in seguito porteranno il cane a manifestare una sintomatologia sono già presenti, seppur in minima parte, già alla nascita.

· ereditarie perché la patologia, se presente nei genitori, è trasmissibile ai cuccioli.

Le razze canine maggiormente interessate da questa patologia sono prevalentemente le razze c.d. piccole e specialmente i barboncini nani e toy, pinscher, chihuahua, lhasa-apso, bichon frisé, jack russel, yorkshire, cavalier king , bulldog francese. Le razze di taglia grande sembrano esserne molto meno interessate, nonostante la malattia colpisca anche alcuni retrievers come i labrador, i molossoidi, gli akita inu, senza dimenticare i meticci che discendono da soggetti displasici.

Per meglio comprendere le condizioni cliniche predisponenti che porteranno alla insorgenza della patologia displasica, è necessario spiegare, in linee di massima, l’anatomia del ginocchio del cane.Le princiali ossa che compongono il ginocchio, tralasciando per il momento le strutture tenodesmiche del ginocchio ed i sesamoidi prossimali, sono:

· la parte distale (o terminale) del femore : sulla faccia craniale (porzione anteriore) presenta una fossa, detta “fossa o incisura trocleare “ nella quale scorre la rotula nei movimenti di flessione ed estensione della gamba, e posteriormente a questa troviamo i condili femorali mediale e laterale.

· la parte prossimale (o superiore) della tibia : che si articola con il femore mediante due superfici leggermente concave comprendenti i due menischi, che costituiscono il piatto tibiale.Sulla faccia craniale(anteriore) la tibia presenta una protuberanza che è la cresta tibiale, da cui prende origine il legamento rotuleo.

· la rotula : di forma ovoidale, alloggiata nella fossa trocleare femorale. Comprende due porzioni, una dorsale (superiore) ed una articolare (inferiore) che è rivestita di cartilagine articolare e che le consente di scorrere, in estensione e flessione dell’arto, nella troclea femorale. E’ inglobata da tessuto fibroso, che nella parte superiore si continua con il tendine del quadricipite femorale (tendine rotuleo), mentre all’apice inferiore dà inizio al legamento rotuleo o patellare.

Contribuiscono a mantenere in sede la rotula le strutture tendinee e muscolari. Mentre le prime sono rappresentate, oltre che dal legamento patellare, dalla capsula articolare e da due inspessimenti di questa, detti legamenti femoro-rotulei, la componenete muscolare è essenzialmente data dal quadricipite femorale, che è il potente muscolo che costituisce la porzione anteriore della coscia. In tutto questo complesso sistema, la rotula si trova esattamente al centro.

Durante il movimento di estensione/flessione dell’arto posteriore, le componenti ossee sopramenzionate unitamente alla capsula articolare ed alle strutture tendinee e legamentose sopracitate consentono alla rotula di non scivolare lateralmente o medialmente.

Le ragioni che portano un cane a sviluppare questa patologia sono diverse. Sembra infatti che una particolare inclinazione del collo del femore possa causare, nei cani che la presentano, un alterato allineamento assiale fra la componente ossea e quella muscolare della coscia. Ciò determina, durante la contrazione del quadricipite femorale , una trazione della rotula non più esclusivamente verticale, ma anche leggermente in senso trasversale. Con il trascorre del tempo questa condizione è sufficiente a determinare un’alterazione nel rimaneggiamento osseo del ginocchio e particolarmente della cresta tibiale e consecutivamente un alterato allineamento assiale, progressivamente sempre maggiore, fino a quando la rotula, vincolata alle strutture più robuste (tendine rotuleo e legamento patellare), non riuscirà più a trovarsi sulla verticale della troclea e quindi tenderà a lussarsi. Se a questo si aggiunge che i cani con gradi elevati di displasia rotulea presentano spesso anche una scarsa o, più raramente, assente profondità della fossa trocleare del femore distale, nonché una particolare lassità dei legamenti femoro-rotulei, è facile comprendere come la lussazione possa diventare, in presenza di tali condizioni, pressoché permanente.

Breve cenno sui gradi di Diplasia Rotulea

La classificazione del grado di displasia è essenziale ai fini della opzione chirurgica più adatta. La terapia chirurgica, soprattutto se precoce (entro il 7° mese di età) è infatti l’unica in grado di assicurarci un miglioramento dell’animale, valutabile, a seconda dei casi, dall’80 al 100%.

La progressiva evoluzione di questa patologia fa sì che la sintomatologia peggiori continuamente, fino a costringere il cane ad un’andatura anomala. I gradi di displasia ufficialmente riconosciuti sono quattro.

· Primo grado (o leggera displasia del ginocchio): nel cane si osserva un’andatura quasi sempre normale, interrotta ogni tanto da un mancato appoggio dell’arto interessato dalla patologia. Il mancato appoggio evidenzia che la rotula, in quel momento si è lussata, per poi tornare in sede con l’estensione completa dell’arto. Clinicamente si evidenzia facilità alla lussazione manuale, con ritorno spontaneo in sede appena si allenta la pressione, mentre la cresta tibiale risulta solo minimamente deviata e la tibia leggermente ruotata.

· Secondo grado (o media displasia del ginocchio): Causa una lussazione rotulea frequente ed in alcuni casi permanente, clinicamente riducibile manualmente pur ripresentandosi si allenta la pressione sull’articolazione. La cresta tibiale è deviata, ed anche la tibia appare ruotata fino a 30 gradi. I cani con questo grado di displasia tendono ad utilizzare poco l’arto ed a mantenerlo in leggera flessione, con il ginocchio portato verso l’esterno. Questo grado di displasia provoca, per il persistente sfregamento fra la rotula ed il labbro mediale della troclea, un’evidente erosione di quest’ultimo.

· Terzo grado (o grave displasia del ginocchio) : la lussazione è permanente, la tibia è ruotata dai 30 ai 60 gradi e la cresta tibiale è evidentemente deviata, fino ad assumere la forma di una vera e propria virgola; la troclea appare poco profonda od addirittura appiattita e la rotula non è riportabile manualmente in sede nemmeno con l’animale profondamente sedato, a causa del particolare accorciamento del legamento tibio-rotuleo mediale. Molti soggetti riescono ancora ad utilizzare l’arto in posizione semiflessa, anche se l’estensione è resa impossibile dal fatto che la rutula si trova medialmente alla troclea e perciò non riesce ad assolvere il suo compito di fulcro quando il quadricipite si contrae.

· Quarto grado (o gravissima displasia del ginocchio): In presenza si questo grado di displasia l’articolazione non è più in grado di funzionare in alcun modo, visto che la tibia è ruotata oltre i 60 gradi unitamente alla cresta tibiale e la troclea femorale è quasi sempre trasformata in un semplice ingrossamento della faccia anteriore del femore, senza poter così esplicare la sua funzione contenitrice. I cani colpiti da questo grado di diplasia non utilizzano per niente l’arto, che viene tenuto flesso e con il ginocchio ruotato verso l’esterno.

Opzioni Chirurgiche Per Il Trattamento Chirurgiche Della Diplasia Rotulea

(brevi cenni di opzioni chirurgiche)

Senza entrare nel dettaglio tecnico delle varie opzioni chirurgiche di seguito vengono riportate le varie opzioni in relazione al grado di displasia

Desmotomia con artroplastica : opzione chirurgica in quei soggetti, spesso giovani , che presentano un primo o un secondo grado di displasia. La desmotomia consiste in un’incisione della capsula articolare e del legamento tibio-rotuleo ; l’artroplastica, eseguita sul lato opposto alla lussazione, consente di accorciare e dare maggiore consistenza alle strutture fibrose allungate ed indebolite dalla continua lussazione. Se eseguite come unico intervento correttivo, permettono al cane di appoggiare l’arto operato già in quarta-quinta giornata

Trasposizione della cresta tibiale: indicata per displasie dal secondo grado in poi, permette di annullare il difetto di allineamento attraverso lo spostamento del punto di attacco inferiore dell’asse quadricipite-rotula-tibia, ovvero della cresta tibiale, che viene poi fissata nella nuova sede con un piccolo chiodo in acciaio (che non necessita di una successiva asportazione).

· Plastica del solco trocleare: è necessaria laddove la fossa trocleare non sia sufficientemente profonda da consentire alla rotula un alloggiamento stabile. Se effettuata su animali al di sotto degli 8-9 mesi, permette la conservazione della cartilagine articolare, che viene progressivamente scollata per scavare l’osso subcondrale (che si trova sotto la cartilagine) e successivamente riposizionata. Nei soggetti adulti la cartilagine perde di elasticità ed è spesso già sede di processi degenerativi per cui non può essere risparmiata: verrà col tempo sostituita da fibrocartilagine cicatriziale, predisponendo però, purtroppo, la troclea all’insorgenza di fenomeni ostoartrosici che non garantiranno un completo recupero dell’arto, ma solo un suo miglioramento funzionale.