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Introduzione e concetto di impermeabilità

Introduzione e concetto di impermeabilità
L’acqua è un composto chimico indispensabile per qualunque attività biologica, ed ancora di più per le
attività umane, comprese quelle di costruzione. Non è possibile pensare di poter costruire un qualunque
edificio senza l’utilizzo dell’acqua, poiché questa fa parte di quasi tutte le reazioni chimiche necessarie ai
materiali edili. Dall’idratazione del calcestruzzo, e dei leganti cementizi, fino alla diluizione e miscelazione di
adesivi e pitture. Nonostante questa importanza sia cruciale durante la costruzione, la stessa acqua diventa
successivamente la principale causa di danno e degrado del patrimonio edilizio, e dei relativi contenziosi
giudiziari. Le modalità attraverso cui questi danni si sviluppano si aggravano sono molteplici, e spesso poco
conosciute. Una cosa certa è che le costruzioni devono essere idoneamente protette dall’acqua, fin dalle
loro prime fasi di costruzione. Impermeabilizzare significa quindi impedire all’acqua di penetrare nella
costruzione. Considerando che basta anche un minimo passaggio, per consentire all’acqua di attraversare
tetti, muri, solai e fondazioni, appare chiaro che rendere impermeabile una struttura è tutt’altro che facile.
La prima domanda che ci poniamo è quindi la seguente:
Da dove arriva l’acqua?
La domanda è apparentemente banale, ma in realtà è difficile darvi una risposta. Tutte le superfici
dell’edificio sono soggette all’attacco ed all’aggressione dell’acqua. Ovviamente l’elemento maggiormente
interessato è il tetto, essendo esposto sia alla pioggia che al vento, oltre che ad intense sollecitazioni
cicliche di dilatazione termica ed all’azione della luce solare diretta. Non è inoltre da sottovalutare l’effetto
dei carichi, dovuti all’acqua piovana ed alla neve in caso di accumulo, oltre che alle azioni espansive del
ghiaccio. Anche le pareti sono interessate da infiltrazioni di diversa natura, sia da acqua piovana diretta che
indiretta, all’azione del vento ed a fenomeni di trasporto di umidità contenuta nell’aria, che a loro volta
generano e favoriscono condense sia superficiali che interstiziali. L’acqua arriva anche dal terreno, perciò
un buon lavoro di impermeabilizzazione deve assolutamente essere programmato prima che vengano
realizzate le opere di fondazione. La presenza di acqua nel sottosuolo, dovuta alla falda freatica, o a
fenomeni indotti da precipitazioni atmosferiche, costituisce un problema molto serio per la costruzione, e
se viene sottovalutato, può dar luogo a danni particolarmente gravi, sia di natura infiltrativa che di
sicurezza statica. Un altro aspetto di particolare rilievo, riguarda l’idoneità del sistema impermeabile alla
funzione prevista. I vari materiali utilizzati nelle impermeabilizzazioni, vengono uniti nelle varie
combinazioni per creare dei sistemi impermeabili, che sono strettamente legati all’applicazione prevista.
Non esiste e né può esistere un materiale o un sistema impiegabile in tutte le situazioni, mentre è
frequente trovare gli stessi materiali, applicati in diversi sistemi, e capaci di far fronte a richieste
prestazionali diverse. Essendo tale argomento particolarmente articolato e complesso, spesso vi si insinua
l’errore, e capita di trovare nei progetti dei materiali o dei sistemi che pur essendo di ottima qualità, non
sono applicabili nella situazione da affrontare. Oppure, come spesso accade, il sistema è stato progettato
correttamente, ma la posa non viene effettuata in maniera adeguata. In altri casi invece il manto viene
danneggiato in corso d’opera e quindi il risultato finale, decade bruscamente in termini di qualità e di
prestazione globale. I lavori di impermeabilizzazione non devono essere più visti come un costo, ma come
un investimento capace di apportare valore immobiliare all’edificio. Se i lavori di impermeabilizzazione
vengono effettuati correttamente, sono in grado di proteggere a lungo la costruzione, impedendo danni e
degrado da corrosione, ed evitando fastidiosi e costosi lavori di risanamento e ripristino, o peggio ancora,
lunghe ed estenuanti liti giudiziarie.