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Come togliere il pannolone?

Come si toglie il Pannolino?

  • A che età è giusto incominciare?
  • Come si può capire quando il piccolo è pronto?
  • Come ci si comporta per non traumatizzarlo?
  • E’ normale se ritarda?

Togliere il pannolino è un momento importante per il bambino e per la famiglia. Richiede per entrambi un grande impegno e coinvolge il piccolo in qualcosa di nuovo. Come per tutto ciò che è nuovo e sconosciuto potrebbe nascere nel bambino un po’ di disagio, per questo motivo è bene non fare mai il “grande passo” in concomitanza con altri delicati eventi, come ad esempio l’imminente ingresso in una nuova scuola, l’arrivo del fratellino, ecc…

Ecco alcuni consigli, rassicurazioni e suggerimenti su come affrontare al meglio questo momento.

La prima cosa che è importante comprendere è che non bisogna mai cimentarsi nel compito di togliere il pannolino solo perché il piccolo ha “l’età giusta” o perché gli amichetti l’hanno già tolto.

E’ bene sottolineare che non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto: biologicamente, potrebbe essere in grado di controllare lo stimolo tra i 20 e i 30 mesi (spesso le femminucce ci arrivano prima dei maschietti) , ma tuttavia è importante sapere che alcuni non sono pronti fino ai 4 anni e che ciò non deve assolutamente preoccupare.

Spesso il bimbo ci parla di “pipì” o “cacca” ma solo dopo averla fatta! Questo vuol dire che siamo sulla buona strada per un futuro passo avanti, ma al momento il piccolo non ha ancora raggiunto il controllo dello sfintere.

Ci sono anche bimbi che, di fronte all’assenza del pannolino intenzionalmente rifiutano di scaricarsi e trattengono le feci fino a quando gli viene rimesso il pannolino. In questo caso il bambino è perfettamente in grado di controllare i propri bisogni, ma al contempo non è ancora sufficientemente sicuro di sé. Meglio quindi rispettare i suoi tempi, in modo da comunicare un messaggio rassicurante (“nessuno ti obbliga”) e positivo (“fallo quando sei pronto”).

Ma quando il bambino è realmente pronto?

Psicologicamente , il bimbo è pronto quando mostra desiderio di indipendenza; è incuriosito dall’adulto che va in bagno; è capace di alzare e abbassare i pantaloni da solo…

Fisicamente il bimbo è pronto quando è infastidito dalla sensazione di pannolino sporco; ha dei "periodi asciutti" di 3-4 ore (questo significa che sa tenere contratti gli sfinteri) avverte in anticipo gli stimoli e li comunica per tempo all’adulto…

Come comportarsi in questa fase? (programmate con i nonni e con il nido un lavoro da svolgere assieme e con gli stessi criteri in modo da non confondere il piccolo) Una volta che ci siamo resi conto che, da qualche tempo, tra un cambio e l’altro il pannolone è asciutto, prima di toglierlo definitivamente, iniziamo a creare una routine. Dopo aver posizionato un riduttore per la stabilità e la sicurezza, facciamolo accomodare sul water a cadenze regolari (durante il cambio del pannolino, prima o dopo i pasti...) A l primo successo lodiamolo entusiasti battendogli le mani :

“Ma che bravo! Ma quanta ne hai fatta? Corriamo a dirlo al papà, sarà contentissimo!”

Un altro passo avanti! Dopo qualche tempo, se l’esperienza ha avuto successo, iniziamo a parlare con il bimbo del fatto che presto potrà togliere il pannolone per tutto il giorno e, in virtù del “grande evento” lo coinvolgiamo nelle seguanti azioni:

1) L’acquisto di una bella scorta di mutandine che potrà scegliere con noi

2) Il posizionamento di un gradino/rialzo ai piedi del water

3) La scelta di qualche gioco e qualche libro da riporre in un contenitore che prenderà posto vicino al w.c. (in questo modo sarà stimolato ad andare in bagno e accetterà di sostare un po’, poiché saprà che lì ci sono “quei giochi”).

Ed ora liberi. E’ arrivato dunque il grande momento. Togliamo definitivamente il pannolone durante le ore di veglia (lo rimettiamo solo per la nanna) e in concomitanza con la possibilità di stare accanto al bimbo per un tempo prolungato (ad esempio un sabato mattina, sapendo di poterci dedicare a questo passo per tutto il fine settimana). Il gesto sarà preceduto da una frase incoraggiante: “In questi giorni hai sempre fatto la pipì nel water, visto che stai crescendo possiamo stare senza pannolone per tutto il giorno”

Da questo momento:
- Portiamo il piccolo in bagno a cadenza regolare (anche ogni 20 minuti) dicendo con enfasi e con tono carico di entusiasmo: “ Andiamo a fare pipì” (Non chiedete: “devi fare pipì ?” La sua risposta, al 99%, sarà “No”).
- Continuiamo a lodarlo ogni volta che riesce a fare pipì nel water
-I ncoraggiamo tutti i familiari e coloro che vedono regolarmente il piccolo, a complimentarsi con lui per la sua grande impresa

Mettiamo in conto una serie di “incidenti” di percorso, che non dovranno essere troppo rimarcati, ma nemmeno ignorati: semplicemente, dovranno essere accompagnati da una spiegazione serena, tipo: “Non importa, la prossima volta che senti che ti scappa dillo alla mamma e andiamo subito in bagno”

Mai nessuna punizione , nemmeno se allaga il tappeto più bello.

Ricordiamo che un incidente di percorso può accadere, non scoraggiamoci e non umiliamo il bimbo per questo, anzi, rassicuriamolo e raccontiamogli un segreto: a volte è capitato anche a noi che un goccino di pipì sia finito sulle mutandine… non è certo la fine del mondo!

Importantissimo: una volta tolto il pannolone non torniamo più indietro. Non dovrà indossarlo neanche se stiamo tutto il giorno fuori casa o se siamo invitati ad un matrimonio! Piuttosto teniamo sempre dietro una gran scorta di cambi e proteggiamo il seggiolino dell’auto con un panno cerato. Ricordiamoci di consegnare anche ai nonni e al nido un buon numero di mutandine e vestitini, tenendo conto che al nido è distratto dalle attività e dal gioco, per questo si bagnerà più spesso di quanto lo faccia a casa.

Presto inizieremo a trovare asciutto anche il pannolino che il piccolo avrà indossato solo per il sonnellino pomeridiano. Dopo aver riscontrato più volte questo episodio potremo lasciarlo libero anche in quelle ore. Lo stesso atteggiamento lo applicheremo per la nanna notturna: quando per più mattine il bimbo si sarà svegliato asciutto potrà affrontare anche la notte senza pannolone.

Considerando il fatto che, anche durante il sonno, qualche pipì può sfuggire, ricordiamoci di proteggere il materasso con un telo cerato. Infine teniamo presente che fino al sesto anno di vita compreso (quindi fino al compimento dei sette) la pipì a letto è considerata un fatto normale e non una patologia. Solo dopo detta età bisognerà chiedere l’intervento del pediatra.

Ecco cosa non fare mai:


Far sparire il pannolino da un momento all’altro senza dare spiegazioni il piccolo potrebbe non adattarsi a questo cambiamento repentino e diventare nervoso e insofferente.

Non cominciare mai a togliere il pannolino in concomitanza di eventi importanti (nascita di fratellini o sorelline, ingresso alla materna etc…)


Non prendere in giro il bambino dicendo: “se tieni il pannolone non diventerai mai grande”

Oppure: “tutti i tuoi amichetti non lo usano, solo tu ce l’hai ancora”

In questo modo creeremo una grande ansia nel bimbo.


Attenzione anche ai mortificanti commenti di terze persone: non permettere mai che si dicano frasi del tipo “così grande ti sei fatto la pipì addosso!” certamente umilianti per il piccolo apprendista

Non cedere mai e stabilire una linea di condotta: un solo ripensamento insegna al bimbo che si può tornare indietro…e la volta successiva sarà ancora più difficile!


Romina