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Forfora

a cura della Dott.ssa Anna Maria Riccardo
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Villaricca (Napoli) - tel 3396507273

La pitiriasi del cuoio capelluto o forfora è una condizione cutanea al limite tra l'inestetismo e la patologia. Le persone con questo problema presentano una eccessiva desquamazione della pelle del cuoio capelluto, in alcuni casi può esserci prurito.
Il problema in questione interessa soprattutto lo strato superficiale della pelle.
Le cellule superficiali della nostra pelle, cioè quelle dello strato corneo, seguendo il loro naturale processo di ricambio, si desquamano normalmente in piccoli aggregati quasi invisibili ad occhio nudo. Questa e' la forfora "normale".
Tuttavia, questa desquamazione fisiologica si modifica spesso e, ai piccoli e invisibili raggruppamenti di cheratina, si sostituiscono squame che raggiungono anche grosse dimensioni.
Sulla genesi di questo disturbo sono state avanzate diverse ipotesi tra le tante ricordiamo:
una naturale tendenza alla secchezza del cuoio capelluto, l'eccessiva produzione di sebo,
squilibri ormonali (in particolare l'aumento degli ormoni androgeni o l'aumentata sensibilità locale alla loro azione), lo stress, alcuni prodotti per capelli come gel o lacca irritanti per il cuoio capelluto, lavaggi troppo frequenti o poco frequenti e con prodotti non idonei. Nonostante alcuni di questi elementi possano effettivamente contribuire ad accentuare la forfora, difficilmente ne rappresentano la causa principale. In molti casi, infatti, il vero colpevole è un fungo, il Pityrosporum ovale, che vive sul cuoio capelluto della maggior parte delle persone senza creare alcun fastidio. I problemi si manifestano quando le colonie si fanno troppo numerose e, nutrendosi del sebo che scompongono in acidi grassi irritanti, accelerano il ricambio cellulare epidermico.
La forfora può accompagnarsi a secchezza del cuoio capelluto o eccessiva produzione di sebo ( forfora secca e forfora grassa ).
La forfora secca o "pitiriasi sicca" e' più frequente nel sesso maschile e in alcuni casi si accompagna ad eritema e facile irritabilità del cuoio capelluto.
Quando alla forfora si associa una eccessiva produzione di sebo si parla di forfora grassa o "pitiriasi steatosica", in questo caso le squame furfuracee rimangono adese al cuoio capelluto o tra i capelli trattenute da una eccessiva untuosità.
Nei casi di forfora grassa spesso c'è prurito e rossore del cuoio capelluto e può associarsi caduta dei capelli (alopecia androgenetica).
In alcuni casi, la forfora può essere conseguenza di ben definite patologie dermatologiche, come avviene nella dermatite seborroica (condizione che porta alla perdita di squame untuose non solo dal cuoio capelluto, ma anche in altre aree cutanee), nella psoriasi (malattia infiammatoria cronica della pelle, caratterizzata dalla presenza di scaglie argentee su chiazze rossastre. Queste manifestazioni si localizzano soprattutto a livello delle ginocchia, della regione sacrale, dei gomiti, delle mani, dei piedi e nel cuoio capelluto dove, possono causare un prurito), nella dermatite da contatto (patologia caratterizzata da sensibilizzazione nei confronti di particolari sostanze, come quelle contenute in certi prodotti utilizzati per il lavaggio o per la cura dei capelli. E' presente prurito), etc.

Salvo rari casi in cui si presenta temporaneamente per poi scomparire, la forfora è un disturbo che può provocare imbarazzo. Può essere controllato utilizzando appositi prodotti consigliati dal proprio Dermatologo. In genere l'uso di shampoo specifici per la forfora riduce in maniera importante il problema, in altri casi invece va intrapresa una terapia più complessa. Pertanto la cosa migliore da fare sarebbe quella di sottoporsi ad una visita dermatologica, per indagare le cause della forfora e scegliere così la terapia più adatta.