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I fiumi 4

Nasce presso il Passo di Rionero tra la Meta ed il Matese . Dopo aver ricevuto le acque del Calore Irpino , attraversa la valle vicina alle Forche Caudine e poi la piana di Capua prima di gettarsi nel Golfo di Gaeta .

  • il Sele nasce presso la sella di Conza . Parte delle acque della sua grande sorgente carsica (Caposele, con portate prossime ai 10 m 3 /s) alimentano l' Acquedotto Pugliese . Nel Sele confluiscono le acque del Tanagro , che scaturiscono dal Monte di Papa ( Appennino Lucano ); il Tanagro ha un corso più lungo del suo collettore, separa l'appennino Lucano dal massiccio del Cilento , scorrendo nel lungo solco pianeggiante detto Vallo di Diano . Il Sele sbocca nel mare del Golfo di Salerno , dopo aver attraversato una pianura costiera di origine alluvionale, molto ricca e popolata già dall'antichità (essa prende il nome dall'antica ed opulenta città di Pesto ( Paestum ), i ruderi della quale si possono vedere precorrendo in treno la linea ferroviaria Napoli - Reggio Calabria ).

Seppur breve (appena una sessantina di km) il Sele è il 2º fiume del sud-Italia per volume d'acqua dopo il Volturno con quasi 70 m 3 /s di portata media annua.

  • l' Alento , il Mingardo , il Lambro e il Bussento brevissimi fiumi campani che nascono dal Cilento e sfociano nel Tirreno . Essi sono da citare più che altro per la loro portata, che è abbastanza consistente se messa in relazione ai modesti bacini di raccolta, e per alcune loro interessanti particolarità fisiche e naturalistiche. Il Bussento, in particolare, è degno di nota perché interessato da un importante fenomeno carsico che lo porta a sparire in un'imponente grotta nei pressi di Caselle in Pittari per poi riemergere, dopo un percorso sotterraneo di circa 5 km, da un'imponente parete rocciosa a picco nel comune di Morigerati .

Dal versante tirrenico calabro-lucano non scendono corsi d'acqua importanti ad esclusione del fiume Noce-Castrocucco proveniente dal Monte Sirino e soprattutto del Lao , 50 km, che raccoglie le copiose acque provenienti dal massiccio del Pollino e sfocia nel Tirreno presso Scalea risultando il maggior fiume della Calabria tirrenica per portata media alla foce; per il resto gli altri corsi d'acqua hanno regimi stagionali e sono spesso definite fiumare , mostrando le stesse caratteristiche di quelle lucane e, nei periodi in cui sono asciutte, servono anche come vie di comunicazione (mulattiere).

I fiumi insulari I fiumi siciliani

In Sicilia i corsi d'acqua assomigliano più che altro a dei grossi torrenti piuttosto che a veri e propri fiumi, alcuni in un certo senso classificati come fiumare, tipiche della Calabria. Molta della loro acqua scorre spesso sotto la superficie ghiaiosa del loro letto. Tra i più importanti si ricordano:

  • L' Imera Meridionale o Salso , il fiume più lungo della Sicilia che si getta nel Mar Mediterraneo a Licata , dopo aver attraversato da nord a sud quasi tutta l'isola, discendendo dalle Madonie fino a Caltanissetta , tra montagne ricche di zolfo e salgemma . Nonostante l'ampiezza del suo bacino con appena 5 m 3 /s di portata presso la foce è un fiume poverissimo di acque.
  • il Simeto , che è il maggiore corso d'acqua della Sicilia per superficie di bacino imbrifero (4.186 km²) e portata d'acqua media alla foce (25 m 3 /s), e che dopo avere drenato anche il versante occidentale dell'Etna e formato maggiore pianura sicula, si getta nel Mar Ionio .
  • il Platani , fiume della Sicilia centro-occidentale dal regime spiccatamente torrentizio, il 3º della regione per portata.
  • il Belice , che scorre nella Sicilia occidentale e viene alimentato dalle acque del laghetto situato nella Piana degli Albanesi , una località montuosa a monte di Palermo . Sfocia al mare nel Canale di Sicilia tra i ruderi di Selinunte , antica colonia greca.
  • l' Alcantara , che seppur breve, mostra la 2º più alta portata media d'acque della regione dopo il Simeto e una regolarità di regime sconosciuta agli altri corsi d'acqua siculi.
  • il Gela , un tempo navigabile, che viene deviato in ben due grandi dighe (Disueri e Cimia) e la cui portata è per questo molto ridotta.
I fiumi sardi

In Sardegna i fiumi più importanti sono

  • il Coghinas che discende al Golfo dell'Asinara , raccogliendo le acque defluenti dall'altopiano di Buddusò . Lungo il suo corso sono stati eretti potenti sbarramente, che formano bacini artificiali di raccolta delle acque, ossia notevoli riserve idriche utilizzate per l'irrigazione e la produzione di energia elettrica .
  • il Mannu sfocia pure nel Golfo dell'Asinara, dopo aver attraversato la Piana di Sassari . Sulla sua foce è sorto Porto Torres , che è il porto di Sassari.
  • il Cedrino sfocia nel Mar Tirreno ed origina dalla maggiore sorgente perenne sarda, quella carsica di Su Gologone , con portata minima assoluta di 0, 5 m 3 /s e portata massima di 25 m 3 /s.
  • il Tirso , principale fiume dell'isola per lunghezza e bacino, raccoglie le acque che scendono, verso sud-ovest, dall'altipiano di Buddusò e dal Gennargentu . Anche lungo il suo corso è presente un notevole bacino artificiale (il Lago Omodeo ), costruito mediante un'imponente diga. Sfocia presso Oristano al limite nord occidentale del Campidano .
  • il Flumini Mannu (dal latino flumen magnum, grande fiume) scende dal Gennargentu, lungo il Campidano, fino a Cagliari .
  • il Flumendosa scende da Gennargentu e sfocia nel Tirreno . 2º fiume dell'isola per lunghezza dopo il Tirso è invece il maggiore per portata d'acqua media alla foce (22 m 3 /s).
I fiumi del Mar Nero Il fiume del Mare del Nord
  • Il Reno di Lei nasce in Val di Lei in Provincia di Sondrio , alimenta un lago artificiale, entra in Svizzera in corrispondenza di una diga per un tratto di pochi metri, ritorna brevemente in Italia, rientra definitivamente nello stato elvetico dove sbocca nel Reno . Complessivamente se al tratto italiano si somma il fiume Reno dalla sua confluenza alla foce, è il secondo bacino idrico, in ordine di lunghezza tra quelli che nascono in territorio appartenente alla Repubblica Italiana.
Grafo dei fiumi italiani

Si tratta di una strutturazione ad albero dei fiumi italiani per cui vengono riportati i fiumi in base al mare in cui sfociano indicando i relativi affluenti come rami secondari dell'albero.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Elenco dei fiumi italiani .


Voci correlate [ modifica ]
Torrente Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Un torrente è un corso d'acqua caratterizzato, rispetto ad un fiume , da una scarsissima alimentazione da nevai o altre sorgenti regolari e costanti, da una notevole pendenza dell' alveo a monte e da una alternanza fra le magre estive e le piene autunnali e primaverili.

In generale i torrenti si originano a monte in un bacino a forma di imbuto che termina in un canale di scolo dove si incanalano le acque meteoriche ed i materiali alluvionali.

Il torrente termina spesso, nel suo sbocco a valle, con un conoide di deiezione in cui si accumulano, per brusca diminuzione di pendenza, i materiali alluvionali. Il corso d'acqua può confluire poi in fiumi , laghi , altri torrenti o in mare .

I torrenti, a causa della loro forte azione erosiva e delle piene improvvise, possono provocare danni ai centri abitati e alle vie di comunicazione: spesso nella storia l'uomo ha tentato di modificarne il corso allo scopo di limitare i danni e sfruttare le acque convogliandole in canali .

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