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Riscaldamento bioecologico

BASSA TEMPERATURA

L’impianto di riscaldamento bioecologico trasmette il calore principalmente per radiazione, utilizza basse temperature (35-45 °C) e vaste superifici riscaldanti, utilizza al massimo le risorse rinnovabili e permette di mantenere temperature diverse nei vari ambienti, a seconda delle funzioni che assolvono (mediante regolatori automatici). L’impianto di riscaldamento viene realizzato dopo aver curato al massimo l’efficienza bioclimatica dell’edificio, per supplire ad eventuali carenze.
Due sono gli elementi principali che compongono un impianto di riscaldamento e ne caratterizzano la tipologia: la produzione del calore e i corpi riscaldanti.

La produzione del calore
Partendo dal presupposto di sfruttare al massimo l’energia solare occorre installare dei collettori che agiscano come primo sistema di produzione del calore. L’impianto poi viene integrato con una caldaia che supplisca nei momenti in cui la produzione solare è insufficiente.
Le tipologie di caldaie preferibili sono le seguenti:
- caldaie a condensazione (recuperano il calore contenuto nei gas uscenti ed utilizzano combustibili diversi tra cui il metano e la legna)
- pompe di calore (l’aria o l’acqua prelevati dall’ambiente fanno evaporare un liquido frigorigeno, un compressore azionato elettricamente riporta il vapore allo stato liquido producendo calore che viene ceduto al sistema di riscaldamento)
- caldaie a legna o a biomassa

I corpi riscaldanti
L’acqua a bassa temperatura prodotta dall’impianto viene fatta fluire all’interno di serpentine piuttosto lunghe: esse possono essere disposte in parte a parete ed in parte a pavimento (o a soffitto). Esistono anche dei radiatori appositi per le basse temperature: essi contengono al loro interno una superficie radiante molto estesa su più livelli affiancati, racchiudendo una superficie maggiore in un elemento di dimensioni ridotte.