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Nella guida occorre considerare anche le imprudenze degli altri

In tema di responsabilità per sinistri stradali, la Corte di
cassazione, sezione penale, ha più volte ribadito che il conducente
è tenuto a regolare la propria condotta stradale in modo che non
costituisca pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose, ciò
comprendendo anche l'eventuale comportamento irregolare degli altri.
Purchè tale comportamento non assuma il carattere della
imprevedibilità.
Tale principio è stato ulteriormente confermato dalla sentenza della
quarta sezione penale n. 41571/2010 che ha condannato una conducente
la quale, immettendosi in una strada a traffico intenso, non aveva
considerato la possibilità del sopraggiungere di altri utenti della
strada occupando la sede stradale pur non avendo piena visibilità.
Infatti la sua condotta ha determinato la morte di un motociclista,
sebbene costui avesse a sua volta tenuto una condotta irregolare.
I giudici della cassazione hanno stabilito che la norma
comportamentale viene dettata proprio al fine di prevenire eventi
antigiuridici ed a essa deve necessariamente adeguarsi il
destinatario.