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Crisi: i sussidi non sono automatici.


La crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro con conseguente erogazione di varie forme di ammortizzatori sociali, nei confronti di quei lavoratori coinvolti dalle contrazioni dell’attività lavorativa.
La crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro con conseguente erogazione di varie forme di ammortizzatori sociali, nei confronti di quei lavoratori coinvolti dalle contrazioni dell’attività lavorativa.

Chi percepisce un qualsiasi trattamento di sostegno al reddito deve però prestare molta attenzione a effettuare tutti gli adempimenti richiesti dalla legge, per non rischiare di perdere il diritto alla percezione dello stesso. In particolare, per poter godere dei sussidi (cassa integrazione ordinaria, cassa in deroga, cassa straordinaria, trattamenti di mobilità, ecc.) il lavoratore deve obbligatoriamente rendere la dichiarazione di immediata disponibilità (Did) al lavoro ovvero a un percorso di riqualificazione professionale.

Se il lavoratore rifiuta di sottoscrivere la dichiarazione oppure, una volta sottoscritta, si sottrae al percorso di riqualificazione professionale o rinuncia a un’offerta di lavoro congruo, perde la titolarità del trattamento. Normalmente, nei casi legati alle sospensioni dell’attività lavorativa, l’adempimento viene effettuato tramite la modulistica consegnata dal datore di lavoro: dal 2011 l’azienda ne dovrà dare notizia all’Inps attraverso le denunce mensili Uniemens, inviate all’istituto dai consulenti del lavoro, da sempre a fianco delle imprese nell’espletamento di questi obblighi.

In tutte le casistiche in cui la prestazione sia richiesta direttamente dal lavoratore all’Inps, la Did è contenuta nella modulistica da consegnare all’istituto.

Altro aspetto da non tralasciare è l’obbligo di comunicazione in capo al lavoratore, di avvisare l’Inps qualora – durante la Cigs – abbia trovato una rioccupazione presso un’altra azienda. Anche qui la conseguenza è la decadenza del diritto al trattamento di integrazione salariale qualora non abbia provveduto a dare preventiva comunicazione alla sede provinciale Inps dello svolgimento di una nuova attività remunerata.

Peraltro questi obblighi sono sotto la lente d’ingrandimento dell’Inps che raccoglie in una banca dati informatizzata i dati dei percettori delle prestazioni di sostegno al reddito, con indicata la rispettiva Did: non solo in un’ottica di monitoraggio al fine di evitare condotte indebite ma anche per facilitare l’integrazione fra ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro. Un aiuto, in situazioni difficili, nella rioccupazione.
A. Rota Porta


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