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I commercialisti chiedono la proroga del termine per le comunicazioni “black list”

I tempi strettissimi tra i chiarimenti ufficiali del Fisco (circolare n. 53/E/2010) ed il termine di attuazione delle nuove disposizioni in materia di comunicazione telematica delle operazioni con i Paesi della black list (2 novembre 2010) hanno sollevato istanza di rinvio.
La richiesta perentoria di una proroga e` pervenuta al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, da parte di Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti.
I commercialisti, supportati dalle associazioni di artigiani e commercianti, ritengono che i punti da chiarire sono ancora troppi.
Vi sono numerosi argomenti ancora controversi, ad esempio: la nozione di “operatore economico”, i rapporti tra stabile organizzazione e casa madre, le note di variazione Iva che si riferiscono a periodi diversi da quelli indicati nelle fatture da rettificare. Percio`, sebbene si riconosca l’utilita` delle linee interpretative finora fornite sulla materia dall’Agenzia delle Entrate, i commercialisti sottolineano come le stesse siano state diramate soltanto il 21 ottobre scorso. Troppo a ridosso della scadenza, se si considera l’elevata complessita` della materia in questione.
Per tali ragioni, nella lettera inviata all'Amministrazione finanziaria si legge che: “con l’approssimarsi della prima scadenza relativa alla comunicazione telematica delle operazioni con i cosiddetti “Paesi black list”, si ritiene opportuno che l’Agenzia delle Entrate valuti una proroga del termine, al fine di evitare che una cosi` importante novita` cominci la propria “avventura” in un contesto di molti dubbi operativi e di assai forte disaffezione da parte degli operatori”.
L’ultima parola sulla questione spettera`, ora, al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Analoga richiesta di rinvio e` pervenuta, come gia` precisato piu` sopra, anche da Confartigianato e Confcommercio. Le associazioni sottolineano come il disagio degli operatori sia legato soprattutto al poco tempo per adeguarsi prima della scadenza del 2 novembre prossimo. L’avere piu` tempo a disposizione servirebbe a porre nuovi quesiti relativamente ai dubbi riguardanti l’applicazione della norma.

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