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La certificazione dei contratti: il ruolo dei consulenti del lavoro

Tra gli organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro vi sono le Commissioni istituite presso i consigli provinciali dei Consulenti del lavoro, esclusivamente per i contratti di lavoro instaurati nell'ambito territoriale di riferimento.

La certificazione dei contratti: il ruolo dei consulenti del lavoro

Tra gli organi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro vi sono le Commissioni istituite presso i consigli provinciali dei Consulenti del lavoro, esclusivamente per i contratti di lavoro instaurati nell'ambito territoriale di riferimento. I Consulenti del lavoro rivestono così il ruolo di garanti super partes del rispetto delle clausole contrattuali e di legge: si occupano di effettuare un giudizio validativo e certativo, volto a conferire presunzione legale alla volontà delle parti stesse.

La certificazione dei contratti di lavoro è un istituto di introduzione piuttosto recente: la sua disciplina ha visto la luce con la cosiddetta “Legge Biagi”. Con lo scopo di deflazionare il contenzioso in materia di lavoro, il legislatore ha previsto che le parti attrici del contratto di lavoro possano ottenere la certificazione dello stesso.

La natura sostanziale dell’istituto, rappresentando un vero e proprio atto amministrativo, è quella di attestare – su richiesta delle parti – che il contratto che si intende instaurare rispetti tutti i requisiti richiesti dalla legge. Il campo di applicazione è esteso a qualsiasi tipologia contrattuale, ferma restando l’esclusione per le pubbliche amministrazioni e per il loro personale. Rientrano altresì nell’ambito dei contratti certificabili il deposito dei regolamenti interni delle cooperative e il contratto d’appalto.

Le disposizioni prevedono che la commissione possa fornire anche attività di consulenza ed assistenza ai contraenti nella stipula del contratto o all’atto delle sue modifiche: consulenza che deve essere effettiva e non limitarsi ad una mera attività burocratica. Particolare rilevanza, infatti, deve essere conferita all’audizione delle parti: l’atto deve essere motivato e contenere i termini e l’autorità a cui è possibile ricorrere.

Peraltro in materia di regole comuni per le commissioni istituite presso i consigli provinciali degli Ordini dei Consulenti del lavoro è stato elaborato anche un Protocollo d’Intesa tra il ministero del Lavoro e il Consiglio Nazionale dell’Ordine (siglato il 30 marzo 2006).

La procedura di certificazione deve essere richiesta congiuntamente dalle parti e l’atto è destinato a esplicare nei confronti dei terzi i propri effetti civili, amministrativi, previdenziali o fiscali, in relazione ai quali le parti hanno richiesto la certificazione.