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Le istruzioni delle entrate danno linfa alle indagini finanziarie

Da una lettura della circolare n. 20/E/2010, che detta gli indirizzi operativi alle sedi per una corretta attivita` di controllo da svolgere durante l’anno in corso, emerge che molto spazio deve essere riconosciuto alle indagini finanziarie.
Queste, insieme alla richiesta di iscrizione di ipoteca e di sequestro conservativo, cosi` come precisato dall’Amministrazione finanziaria nella circolare n. 4/E/2010, vengono considerate, ora, come misure cautelari di cui puo` avvalersi l’ufficio impositore al fine di tutelare il credito erariale e contrastare i piu` rilevanti fenomeni di evasione da riscossione. Con il piu` recente documento di prassi, si ribadisce la necessita` di utilizzare lo strumento delle indagini finanziarie nell’ambito dei controlli che dovranno essere svolti sugli esercenti un’arte o una professione: controlli che nel corso del 2010 dovranno essere intensificati, in termini numerici, rispetto a quelli effettuati nel corso del 2009.
Ogni giorno il professionista si trova a dover affrontare l’azione accertatrice dell'Amministrazione finanziaria. L’auspicio, dopo il chiarimento delle Entrate, e` che l’utilizzo delle indagini finanziarie venga associato a quello di altri metodi accertativi e che l’azione di controllo non si basi ancora esclusivamente sulla presunzione introdotta dalla legge Finanziaria 2005. Ci si riferisce alla norma contenuta nell’articolo 32 (commi 1e 2) della Legge 311/2004, secondo cui i prelievi non giustificati costituiscono compensi non dichiarati. Per i professionisti si tratta di una presunzione senza senso dato che molte volte anche le stesse esigenze professionali del professionista richiedono un prelievo che e` cosa ben minore di chi non preleva mai rispetto, invece, a versamenti ingiustificati sui propri conti.
Analogamente, lo strumento delle indagini finanziarie potra` essere utilizzato anche a supporto, ai fini dell’accertamento, delle compravendite immobiliari e in caso di monitoraggio fiscale degli investimenti esteri. In questa seconda ipotesi, l’uso dell’indagine finanziaria serve in relazione alla presunzione di redditivita`, se i beni esteri si trovano in Stati o territori black list oppure nel caso di irrogazione delle sanzioni legate alla mancata compilazione del quadro RW.