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Flexisecurity: coniato dal parlamento europeo un nuovo termine per il mercato del lavoro

La combinazione di flessibilità e sicurezza (flessicurezza) va incrementata dagli Stati dell’Ue al fine di innalzare la produttività e la qualità del lavoro.

Il Parlamento europeo, nella relazione approvata l’11 luglio afferma che tra le priorit à di riforma negli stati membri devono figurare:

· l’estensione della protezione anche ai lavoratori in forme atipiche di occupazione;

· la garanzia di un’idonea protezione nelle forme di lavoro non standard;

· la sicurezza del lavoro per tutta la vita del lavoratore, piuttosto che sulla protezione di determinati lavoro.

La combinazione di flessibilit à e sicurezza ( flessicurezza ) va incrementata dagli Stati dell’Ue al fine di innalzare la produttivit à e la qualit à del lavoro garantendo la sicurezza e nel contempo concedendo alle imprese la flessibilit à necessaria per continuare a creare occupazione. Il Parlamento afferma che qualsiasi forma di lavoro non standard debba essere associata ad alcuni diritti, indipendenti dalla posizione lavorativa (parit à di trattamento, sicurezza sul lavoro e diritto di contrattazione).

Il contratto a tempo pieno e indeterminato deve essere considerato il punto di riferimento per una coerente applicazione del principio di non discriminazione. Il Parlamento non condivide il quadro presentato nel Libro verde secondo cui il contratto standard è superato e rappresenta un ostacolo alla crescita dell’occupazione e dell’economia. Non ci sono prove, per l’Ue, del fatto che riducendo la protezione contro i licenziamenti ed indebolendo contratti di lavoro standard si possa agevolare la crescita dell’occupazione.

Alcune forme di contratti non standard, se integrate con garanzie di sicurezza possono contribuire al duplice obiettivo:

  • incrementare la competitivit à
  • venire incontro alle diverse esigenze dei lavoratori.