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Ispezioni trasparenti e uniformi, difformita' da segnalare

Chi controlla i controllori. È questo il dubbio che ogni cittadino ha spesso avuto in occasione di un controllo da parte di un organo ispettivo. Un dubbio dietro il quale si cela generalmente l'auspicio che quel controllo sia improntato sulla trasparenza ed uniformità dell'azione ispettiva.

Tale auspicio però in materia di lavoro si concretizza e vede in prima linea i consulenti del lavoro. Saranno infatti anche gli ordini professionali i protagonisti dell'importante Progetto trasparenza e uniformità dell'azione ispettiva, avviato dal Ministero del lavoro, su iniziativa della Direzione generale attività ispettiva diretta da Paolo Pennesi, con circolare n. 25 del 14 aprile scorso. L'obiettivo è quello di monitorare su tutto il territorio nazionale l'attività degli Ispettorati del lavoro, al fine di individuare eventuali difformità dell'attività ispettiva rispetto a norme, regolamenti ed alle stesse circolari del Ministero.

Ma non solo. La finalità del Ministero è anche quella di tenere sotto controllo eventuali denunce di comportamenti degli ispettori non in linea con le norme deontologiche e morali. Per creare questo monitoraggio vengono identificati alcuni interlocutori privilegiati, ai quali viene affidato il compito di filtrare le denunce degli utenti, per evitare che lo strumento venga snaturato a causa di eventuali usi impropri. Tra gli interlocutori individuati ci sono anche i consigli provinciali che, per il tramite del presidente, avranno questo importantissimo ruolo di verifica preventiva, ma anche di interlocuzione diretta con le direzioni provinciali del lavoro.
In buona sostanza, chi ritenesse di essere stato oggetto di un provvedimento della Direzione provinciale del lavoro non conforme può attivare il procedimento presso il proprio Ordine provinciale che, effettuate le opportune verifiche, potrà avviare la procedura prevista. Come vediamo si tratta di un vero e proprio monitoraggio dell'attività ispettiva che potrà essere realizzato capillarmente su tutto il territorio nazionale, riguardo all'intero corpo ispettivo del Ministero del lavoro.

A tal fine, è stata approntata dal Ministero un'apposita modulistica, presente su www.consulentidellavoro.it, da utilizzare per effettuare la segnalazione. La Direzione provinciale del lavoro che riceve la richiesta avrà 30 giorni di tempo per decidere e convocare il presidente per i relativi chiarimenti. Se la procedura si conclude con l'accoglimento, il direttore dell'Ente può anche annullare il provvedimento in questione mediante l'istituto dell'autotutela.
Semestralmente è previsto che le Direzioni provinciali inviino un report al Ministero per sintetizzare le segnalazioni ricevute. È importante evidenziare che le segnalazioni denunciate mediante il progetto trasparenza costituiscono un ulteriore strumento che la pubblica amministrazione mette a disposizione dell'utenza mediante i cd. interlocutori privilegiati; strumento che però non va a sovrapporsi alla difesa comunque garantita dal ricorso amministrativo/giudiziario.

Per questo è ritenuta essenziale l'attività del Consiglio provinciale, che è chiamato a filtrare le denunce in possesso di inequivocabili indici di contrasto con la normativa vigente. E se l'attività istruttoria della Direzione provinciale non dovesse essere ritenuta esaustiva, vi è la possibilità di coinvolgimento della Direzione generale per il tramite del Consiglio nazionale dell'Ordine.

Insomma, trasparenza e uniformità: due concetti graditi ed essenziali per migliorare i rapporti tra la pubblica amministrazione e il cittadino.