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Lavoro estero in italia con appalti e distacchi

Tutela del lavoro estero in Italia

La globalizzazione e la crisi economica cambiano continuamente i rapporti nel mondo del lavoro.

Una parte consistente di imprenditori si sono trasferiti all’estero, per continuare l’attività con società miste, prima all’Est, ora in Asia.

Verso l’estero sono interessati anche lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti, per lo più specializzati.

A fronte di questo scenario negativo andrà registrata l’ipotesi che alcuni lavoratori italiani vadano all’estero, siano assunti da imprese italiane, comunitarie o extracomunitarie, le quali a loro volta stipulano dei contratti di appalto e distaccano detto personale in Italia.

Ci si pone quindi il problema di conoscere se questi nuovi contratti possano o meno esser attivati regolarmente in Italia.

La tradizionale contestazione che viene fatta dagli organi di vigilanza in sede di accertamenti, in primis dalla Guardia di Finanza, è quella centrata sul fatto che detti contratti in realtà sono invece simulati e nascondono dei contratti di somministrazione di manodopera forniti da imprese non autorizzate. Le conseguenze sono che, a carico dei responsabili, vengono contestati degli illeciti penali, fiscali, amministrativi e civili.

Al responsabile della ditta viene invece contestato il solo illecito penale dell’intermediazione di manodopera (noto come ipotesi di caporalato).

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