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Antiriciclaggio, debutto in salita

ANTIRICICLAGGIO, DEBUTTO IN SALITA



Nella circolare 8/08 il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili fa il punto sulla disciplina dell’antiriciclaggio ed in particolare sull’adeguata verifica completando i chiarimenti offerti in prima battuta con le linee guida di novembre. Nel documento viene osservato come tale disciplina sia ancora alla ricerca di un equilibrio tra esigenze normative, necessità della riservatezza e del segreto professionale e tutela del professionista che segnala. Nel corso della diretta organizzata ieri dall’Istituto di ricerca sono emerse due questioni critiche: il trattamento delle dichiarazioni fiscali e di eventuali infedeltà da parte del cliente; il coinvolgimento degli Ordini nel fare da utile filtro alle segnalazioni.


Nella seconda parte della diretta il consigliere nazionale delegato all’antiriciclaggio, Guerra, ha evidenziato la scarsità proprio delle segnalazioni puntualizzando che, per di più, il 70% di queste viene archiviato senza esito. In replica il comandante del Nucleo speciale di Polizia valutaria della GdF, Cuzzocrea, ha invitato a considerare il fattore di deterrenza della normativa che scoraggia la messa in atto delle operazioni di riciclaggio.


Intanto, sull’argomento viene segnalato che nel Disegno di legge sulla sicurezza, all’esame del Senato, è prevista una novità nel Codice penale, ossia l’incriminazione per autoriciclaggio, illecito che consiste nell’attività di chi utilizza i proventi derivanti da un reato da lui commesso in precedenza. Tuttavia suscita perplessità la condizione posta che l’ipotesi di reato venga esclusa per chi ha utilizzato il denaro o le altre utilità derivanti dal reato-presupposto da lui stesso commesso, per finalità personali o per atti di godimento che non eccedono la naturale destinazione dei beni. Tale formulazione generica inciderebbe sull’efficacia repressiva della norma.