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Al fisco la prova delle movimentazioni ingiustificate

La Corte di cassazione, con la sentenza n. 9574 del 12 giugno 2012, ha confermato la decisione con cui la Commissione tributaria regionale aveva annullato l’atto impositivo notificato ad un imprenditore dopo che lo stesso era stato sottoposto a procedimento penale per evasione fiscale ma poi prosciolto in quanto, dalla consulenza contabile disposta dal giudice, non erano emersi movimenti bancari di rilevanza tale da dimostrare l’evasione.

Secondo la Suprema corte, in tale contesto, spettava all’amministrazione finanziaria “dare analiticamente conto di quali fossero i versamenti in questione oltre che delle ritenute ragioni per le quali non se ne potessero considerare giustificate le movimentazioni”.