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Liberalizzazioni: ultime modifiche per i professionisti


Per ovviare alla cancellazione delle tariffe professionali e in mancanza dei parametri di matrice ministeriale, ancora da emanare, i giudici potranno fare riferimento, quando devono provvedere alla liquidazione degli onorari, alle vecchie tariffe; questo per almeno 4 mesi.

E' uno dei punti dell'emendamento che riguarda l'articolo 9 del D.L. liberalizzazioni, sull'abolizione delle tariffe professionali, che tanti malumori ha creato in seno agli addetti ai lavori.

Il provvedimento è all'esame della Commissione industria del Senato ed è atteso in aula il 29 febbraio, con il voto previsto forse per il 2 marzo.

Altro punto dolente affrontato è stato quello delle società tra professionisti, in particolare l'entrata in scena dei soci di capitale; la modifica accolta dovrebbe prevedere che tali soggetti non possano detenere più di un terzo dei voti occorrenti per approvare le delibere. Quindi, i 2/3 delle quote della società rimarrebbero ai soci professionisti.

In ordine al preventivo scritto, il governo non intende rimuoverlo ritenendo che rappresenti una maggiore tutela per il cliente. Potrebbe venire tolta, in caso di violazione della norma, la previsione di una punizione a livello disciplinare.

Srl semplificate: anche su questo fronte il cambiamento rispetto al testo originario stabilisce che la costituzione avvenga, in luogo dell'atto costitutivo vero e proprio, attraverso una scrittura privata. L'iscrizione al registro delle imprese dovrà avvenire con spese notarili a costo zero.

Altra novità contenuta nel decreto riguarda il divieto, nei contratti tra professionisti e consumatori stipulati attraverso l'adesione a condizioni generali di contratto o formulari, di apporre clausole vessatorie: la violazione porta all'applicazione di multe da 2.000 a 20.000 euro.


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