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Liberalizzazioni in cdm con l'incognita “tariffe professionali”


E' atteso stamane in Consiglio dei Ministri il testo del decreto sulle liberalizzazioni; alla sua stesura si è lavorato fino all'ultimo momento per cercare di risolvere alcune spinose questioni. Solo in sede di confronto governativo, pertanto, si saprà il tenore del testo definitivo.

Il riferimento è soprattutto al nodo professioni: il Consiglio dei ministri dovrà decidere se eliminare del tutto le tariffe minime o se renderle utilizzabili come parametro per il giudice e nei contratti con la Pubblica amministrazione. Inutile dire che gli Ordini premono per il loro mantenimento almeno in queste due ipotesi.

Per la parte che obbliga il professionista a presentare al cliente, in via preventiva, una lista dei costi della prestazione, gli Ordini fanno presente che in molti casi dovrà essere possibile prevedere aggiustamenti in corso d'opera perchè per molti servizi professionali, quali quelli tecnici, il costo non è preventivamente individuabile.

In merito alle altre norme del Dl liberalizzazioni, il Governo ritiene che alcune di esse siano adatte per ritrovare una maggiore produttività; si tratta delle semplificazioni per avviare una nuova attività, delle possibili riduzioni sulla bolletta del gas e dell'elettricità, sui vantaggi per i trasporti con le nuove regole per autostrade e ferrovie, e dei costi assicurativi.

In primis vi è l'abrogazione delle norme che prevedono limiti ad autorizzazioni, licenze, nullaosta o preventivi atti di assenso dell'amministrazione per l'avvio di un'attività economica.

Di rilievo la creazione di una società a responsabilità limitata semplificata, utilizzabile dalle persone fisiche con età inferiore a 35 anni; per la sua costituzione non serve il versamento di un capitale sociale minimo ma solo la misura simbolica di un euro. Eliminato anche il ricorso al notaio, essendo sufficiente una comunicazione unica telematica al Registro delle imprese.


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