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La livella del contributivo


Per tutti, contributivo della riforma Dini del 1995 con sistema pro rata: da Bruxelles, spiega così la rivoluzione delle pensioni il ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

La riforma delle pensioni vedrà i primi provvedimenti sottoposti all’approvazione del CdM lunedì. Restano fuori le Casse dei professionisti, autonome per legge.

Il pro rata garantisce a chi è più vicino alla pensione di non rimetterci molto. Accanto al metodo contributivo, che prevede una pensione in rapporto ai versamenti di tutta la vita lavorativa, meno conveniente di quello retributivo, per rendere la medicina meno amara saranno previste misure di equità che interverranno sugli odiati privilegi.

Dal presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, la chiosa: “se si va verso il sistema contributivo, è insita la flessibilità dell’uscita.”.

Per ciò che riguarda la possibilità, che ha fatto scalpore, dell’intervento su chi ha 40 anni di contributi, l’ipotesi resta: bisognerà lavorare 41 anni e l’ultimo anno di contributi non verrà calcolato (nel sistema retributivo si conteggiano al massimo 40 anni di versamenti), rappresentando di fatto un regalo all’Inps.

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