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Approvata la riforma inpgi


I ministeri vigilanti – dell’Economia e del Lavoro – hanno approvato la riforma della previdenza dei giornalisti, quindi l’aumento dell'aliquota contributiva per l'assicurazione di invalidità, vecchiaia e superstiti a carico dei datori di lavoro, la concessione di sgravi contributivi per gli editori che decidono nuove assunzioni e l’aumento graduale dell'età pensionabile delle donne. I tre provvedimenti erano stati deliberati il 15 luglio 2011, dal consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Sosterranno i conti dell’Ente.

E’ stabilito in tre punti percentuali l’aumento contributivo a carico delle aziende nei prossimi cinque anni, tra gennaio 2012 e dicembre 2016.

L'età pensionabile delle donne sarà invece aumentata progressivamente a 65 anni nell'arco di dieci anni, tra luglio 2012 e dicembre 2021, ma le giornaliste desiderose di smettere l’attività a 60 anni potranno farlo e, nel periodo transitorio fino al 2020, avranno penalizzazioni ridotte.

Gli sgravi contributivi, immediatamente operativi per i prossimi tre anni solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, comporteranno una riduzione del costo del lavoro del 60% per effetto della riduzione di 12 punti percentuali dell'aliquota Ivs.

Dai provvedimenti adottati, nei prossimi giorni proverranno circolari dettagliate all’indirizzo di tutte le aziende e pubblicate sul sito.

Il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese: “ La notizia appresa oggi conclude l’ultimo e fondamentale passaggio di un lungo iter decisionale che ha visto coinvolti attivamente il Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi, le Parti sociali e infine i Ministeri vigilanti. Si tratta di una svolta epocale per l’Istituto, un risultato molto soddisfacente per la sostenibilità dei conti dell’Ente, che permetterà di riequilibrare il rapporto tra entrate contributive ed uscite per prestazioni, garantendo quindi stabilità per il futuro previdenziale di tutti i colleghi. È stato possibile raggiungere questo risultato grazie ad un confronto e a un dialogo serrato che ha visto protagonisti, uniti da un forte senso di responsabilità per il futuro della categoria, oltre al Consiglio di amministrazione dell’Inpgi anche Fieg ed Fnsi. Ministero del Lavoro e Ministero dell’Economia, inoltre, hanno dato prova di estrema sensibilità nell’esaminare tempestivamente i provvedimenti assunti dal Cda. Sono consapevole che le difficoltà derivanti dal perdurare della crisi economica del settore editoriale non sono finite, ma credo che in questa occasione si sia dimostrato che l’Istituto e l’intero sistema sono dotati degli strumenti e delle capacità necessarie per poter affrontare anche le prove più difficili ”.

Tratto da edicola basic Fondazione Studi del 9.11.2011

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