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Pronta la riforma per il pensionamento anticipato degli addetti ai lavori usuranti


Il Consiglio dei ministri del 13 aprile 2011 ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che riconosce il diritto al pensionamento anticipato per i lavoratori impegnati in attività usuranti. Il decreto è stato messo a punto dal Governo in attuazione della delega prevista dalla legge n. 183/2010 (Collegato lavoro).

Così, dopo circa vent’anni di discussioni si è arrivati ad una svolta e finalmente per tutte quelle attività che si considerano particolarmente logoranti è stata riconosciuta un’agevolazione nei requisiti pensionistici. Infatti, fermo quello dei 35 anni di contributi, dal 2013 sull'età per il pensionamento e sulla quota tra anzianità anagrafica e contributi ci sarà uno sconto di tre anni rispetto ai requisiti "normali" per l'assegno di anzianità. Potrà lasciare il lavoro a 58 anni (e a quota 94, se si considera il mix tra anzianità anagrafica e contributi versati) chi ha effettuato turni di notte (per 78 notti) e chi ha lavorato in gallerie, cave e miniere, in cassoni ad aria compressa, in spazi sottomarini, sulle “linee catena”. Per gli anni dal 2008 al 2012 è previsto un periodo transitorio in cui lo sconto sarà graduale: si potrà andare in pensione a 57 anni di età e a quota 94.

Secondo il provvedimento, i lavoratori che potranno beneficiare della pensione anticipata saranno i lavoratori dipendenti che avranno raggiunto un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e che sono stati impiegati in una delle mansioni elencate dal decreto “Salvi” del 19 maggio 1999, oppure che hanno prestato la propria attività in turni notturni o in aziende che operano in settori specifici (prodotti dolciari o apparecchi termici) e anche i conducenti dei mezzi di trasporto di persone.

Per coloro che hanno già maturato i requisiti alla data dello scorso 31 dicembre, le domande per richiede il pensionamento dovranno essere inviate entro il prossimo 30 settembre. Una volta entrato a regime il sistema, le domande dovranno essere presentate entro il 1° marzo dell’anno in cui sono maturati i requisiti.

Il ministro del Lavoro, Sacconi, al termine dell’approvazione del provvedimento che ora attende di essere pubblicato in “Gazzetta Ufficiale”, ha espresso tutta la sua soddisfazione, affermando che in tal modo “il processo di riforma del sistema previdenziale si è completato”.

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