Chi siamo

Riproponiamo qui l'articolo apparso sul Gazzettino Sampierdarenese

in occasione dei 20 anni di attività:

E ra il febbraio del 1984 quando, “con un cacciavite e un trapano”, Garreda inizia la sua attività a
Sampierdarena. Così la signora Daniela e il fratello Alessio Garrone iniziano a raccontarci i vent’anni della loro azienda che, grazie soprattutto all’esperienza del padre, è riuscita a diventare una realtà importante partendo completamente da zero.

All’inizio, la sede di piazza Barabino, 9 r. ospitava sia il negozio per la vendita dei prodotti che la lavorazione dei prodotti, principalmente tende alla veneziana e porte a soffietto.

Poi, in breve tempo, gli spazi diventano troppo ristretti e si sente l’esigenza di un capannone che viene aperto a Savignone.

Ma, nel frattempo, il giro della clientela si allarga e le richieste impongono di aggiungere alla produzione anche le persiane, i serramenti, le zanzariere – di cui la Società Garreda è, oggi, unico produttore a Genova – e i tendaggi.

Il capannone di Savignone diventa, allora, troppo piccolo e troppo lontano e viene sostituito da uno più grande in Via Castel Morrone, dove lavorano anche cinque dipendenti. Il giro d’affari è soddisfacente: alla vendita al privato, si associa quella all’ingrosso e ai numerosissimi rivenditori; clienti della Società Garreda sono anche scuole, banche, negozi, molti Enti come le Ferrovie, l’INPS e la Provincia.

Il segreto di tanti anni di attività? Sicuramente il sistema di lavoro adottato da questa azienda familiare: la serietà, la professionalità e la qualità dei materiali.

Una curiosità? Il materiale per le veneziane arriva dalla Svezia, perché offre maggiori garanzie qualitative. Questo è solo un esempio che sottolinea la grande competenza tecnica e l’impegno della Soc. Garreda per garantire la massima qualità dei suoi prodotti.

Un’attenzione per il cliente che si dimostra anche nell’ambito, importantissimo, dell’assistenza: “Siamo sempre presenti per il cliente – assicurano – in qualunque momento, per ogni necessità.”

Sara Gadducci

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