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Chi siamo

La cooperativa sociale “Lo Sfero”- Onlus dal 2005 propone laboratori ludico- educativi presso i reparti della U.O di Oncologia ad Ematologia Pediatrica; gli educatori che ne fanno parte e conducono le attività sono laureati e specificamente formati per gestire la relazione con i bambini e gli adolescenti ricoverati e le loro famiglie, all'insegna della collaborazione con tutto il personale curante. Nonostante la Cooperativa sia stata fondata solo nel 2005, il modello d'intervento, la formazione degli educatori e buona parte di questi, sono attivi nei reparti sin dal 1998, anno in cui ha avuto origine il “Progetto Benessere in Qualità di Vita”, voluto dall’Ing. Giancarlo Orlandini, allora presidente dell’Associazione A.B.E.O Liguria Onlus e sviluppato dalla Dr Daniela Zarri, medico psicologo dell'UO dal 1994 al 2006.
Il progetto, pur mantenendo l'obiettivo iniziale di normalizzare senza banalizzare l'esperienza della malattia, si è evoluto nel tempo godendo dell'inserimento di metodologie capaci di sviluppare, nei ricoverati e nelle famiglie, una disponibilità al recupero delle relazioni familiari scompensate da timori e preoccupazioni nei confronti della malattia e dalla medicalizzazione dello stile di vita.
Paziente e famiglia ricevono un sostegno attivo attraverso una modalità non invasiva che parte dal gioco attingendo alla dimensione emotiva del passato, del presente e del futuro senza che vi sia una separazione tra prima e il dopo ricovero; la degenza diventa così anche un occasione di rigenerazione psichico- fisica e spirituale. Adulti e bambini condividono con l’educatore uno spazio loro dedicato in cui ricreare nuove occasioni di comunicazione, molto spesso partendo da un “mediatore di contatto”, un oggetto destinato alla spazzatura che si trasforma in qualcosa di nuovo. È questa infatti la modalità che contraddistingue la filosofia di ricerca del benessere impostata della Cooperativa: la “cosa ammalata, deteriorata” nella quale i piccoli si riconoscono, è soggetta ad una trasformazione che è simbolo delle potenzialità e della creatività insite in ciascuno di noi, intatte anche durante o dopo una malattia, in attesa di una sollecitazione che consenta di essere consapevoli di avere, sempre e comunque altre possibilità. Ciò consente a paziente e familiari di gestire la paura della morte e il senso di abbandono.
La decisione di conformare siffatta modalità d’intervento è scaturita dall’esperienza sul campo e si dimostra, a distanza di anni, il miglior punto di partenza per impostare la relazione educativa che viene poi via via personalizzata.
Dall’inizio dell’attività nel 1998 ad oggi, gli interventi a favore dei pazienti e delle loro famiglie sono stati circa 81000.
Gli educatori, partecipando agli incontri di formazione e supervisione gestiti dalla Dr. Zarri, approfondiscono le dinamiche relazionali tra il bambino/ l’adolescente e l’adulto di riferimento (genitore, parente, curante) durante il ricovero, acquisiscono sempre nuove competenze ed evitano i fenomeni di burn-out cui spesso vanno incontro i caregiver che operano in situazioni di continuo contatto con la sofferenza.
Gli educatori nel tempo hanno acquisito molteplici strumenti volti a migliorare l' intervento diretto all'adolescente e all'adulto in assistenza potenziando discrezione, collaborazione, competenza anche nello scambio d'informazioni ed osservazioni con il personale medico-sanitario e con gli insegnanti della Scuola in Ospedale.
La professionalità acquisita consente oggi di condividere le conoscenze con gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione interessati a queste tematiche e con altri professionisti che intendono approfondirle.
Come ultimo, ma non meno importante dato, occorre segnalare che il valore del progetto è tale che questo, sostenuto economicamente dall’A.B.E.O fino a febbraio 2007 è stato successivamente preso in carico dalla Cooperativa che si autofinanzia e, nel corso degli anni si è ampliato, aumentando il numero di educatori e collaboratori, diversificando le offerte formative e aprendosi a nuove collaborazioni. Gli interventi in Day Hospital sono finanziati da A.B.E.O. dal mese di luglio fino all'apertura delle scuole nel mese di settembre. Nel 2009 il progetto è confluito nel piano regionale di finanziamento PSIR, Piano Sociale Integrato Regionale, con il titolo “Ri- conoscersi Sani .La salute vien giocando… percorsi sociali di educazione alla salute globale” che vede riuniti Lo Sfero con l’A.D.M.O, Associazione Donatori Midollo Osseo, l’A.Ge, Associazione Genitori, la Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e il Distretto Socio Sanitario XIII e, nel 2010 riconfermato come “Ri- conoscersi Sani .La salute vien giocando… percorsi sociali di educazione alla salute globale- Progetto N° 2 …e gli adolescenti?” è stato ampliato nell’ottica di continuità con il precedente per coinvolgere maggiormente quei ragazzi ospedalizzati che tendono a chiudersi in se stessi nel mondo virtuale delle play stations e dei computers.
La nostra attività continua così, sempre attenta a bisogni vecchi e nuovi dei piccoli pazienti, dei loro familiari e degli altri caregivers.


Numero R.E.A.: GE421348
Tipo Impresa: Societ? cooperativa a responsabilit? limitata
Numero di iscrizione all'Albo: A171477
Albo di riferimento: : cooperative a mutualità prevalente