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Chi siamo

CURRICULUM

 

Il Dott. Giuseppe Carbone, nato a Catania il 27/04/1955, diplomato al Liceo Classico, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981 con 110/110 e la lode presentando una tesi di Chirurgia vascolare. Già da studente frequentava l’Istituto di Chirurgia vascolare dell’università di Catania partecipando attivamente alle sedute operatorie e all’attività scientifica. Subito dopo la laurea si è trasferito a Firenze dove ha superato il corso per Ufficiale medico presso la Scuola di Guerra Aerea dell’Aeronautica Militare. Nel 1986 ha conseguito la specializzazione in Chirurgia Vascolare con il massimo dei voti e nel 1991 la specializzazione in Chirurgia generale. Nel 1983 ha frequentato il Dipartimento di Angiologia dell’Ospedale S. Camillo di Roma dove ha seguito un corso di perfezionamento sulle metodiche Doppler. Nei primi 7 anni della sua Carriera Ospedaliera ha lavorato come Aiuto di Chirurgia Generale e d’Urgenza presso l’Ospedale di Giarre, in provincia di Catania, dove ha maturato un importante esperienza di Pronto Soccorso. Nel 1988 ha frequentato il Dipartimento di Chirurgia Vascolare del St. Clare’s Mercy Hospital in CANADA. Nel 1989 ha conseguito l’idoneità Nazionale a Primario di Chirurgia Vascolare e nel 1993 diventa Dirigente di 1° livello di Chirurgia Vascolare presso l’Azienda Ospedaliera “Garibaldi” di Catania. Nel 2002 è nominato Responsabile dell’Unità Operativa di Angiologia Chirurgica ad indirizzo Flebologico presso la Casa Di Cura Convenzionata “Clinica Basile” dove dal 2005 riveste il ruolo di Primario Responsabile del Dipartimento di Chirurgia.

Dal 1985 al 1995 è stato Docente presso la scuola infermieri Professionali di Giarre dove ha insegnato Patologia Generale e Chirurgia Toracica.

E’ stato autore di numerose pubblicazioni scientifiche e Relatore a diversi Convegni di Angiologia.

Che cosa è il L.A.S.E.R.? Laser è un acronimo che deriva dall'inglese Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Si tratta di un apparecchio che emette un fascio di luce   composto da radiazioni elettromagnetiche della stessa lunghezza d'onda. Queste onde hanno poi la medesima fase e la stessa direzione, e possono in tal modo rafforzarsi a vicenda fino ad acquisire una potenza impressionante combinabile a un'enorme precisione, tanto da forare e sciogliere una lastra di metallo, leggere un codice a barre o modificare strutture biologiche a livello microscopico. Il Laser si sta affermando sempre di più in molti settori della chirurgia per l’indubbio vantaggio per il Paziente di essere operato ambulatoriamente in modo indolore e in anestesia locale, senza  rischi di sanguinamento e necessità di fastidiose medicazioni. Negli ultimi anni ha trovato impiego nella chirurgia delle varici sostituendo quasi del tutto l’intervento conosciuto come “Stripping della safena”.
In che cosa consiste questa metodica?

Da non confondere con il LASER utilizzato dai dermatologi per il trattamento di lesioni cutanee o dagli angiologi per trattare i capillari. Si introduce all’interno della vena malata un cateterino venoso nel cui interno si fa scorrere la fibra ottica conduttrice fino al punto desiderato. A questo punto il chirurgo attiva il Laser durante l’estrazione del catetere per tutto il decorso della vena fino ad ottenere la completa obliterazione della stessa.

    Che tipo di anestesia viene utilizzata?

L’intervento può essere eseguito totalmente in anestesia locale, personalmente preferisco iniziare con una piccolissima dose di anestesia locale nel punto in cui si isola la vena e passare ad una anestesia generale di breve durata (5 minuti)   solo nel momento in cui il LASER sprigiona la sua energia.

  Quali sono i vantaggi di questa metodica?

Assenza del taglio all’inguine e di altri tagli ad eccezione di una piccola incisione di circa 1 cm dove viene incannulata la safena

Durata dell’intervento molto più breve e quindi minori rischi operatori

Anestesia meno impegnativa

Decorso post-operatorio breve, assenza di ematomi, il paziente si alza quasi subito dopo l’intervento e viene dimesso al massimo il giorno dopo e può tornare alle proprie attività.

  Sono previste complicanze?

Non esistono interventi chirurgici esenti da complicanze. Anche la semplice asportazione di una cisti può presentare delle complicanze. Si tratta sempre di valutare quali sono le percentuali delle complicanze chirurgiche e quelle della malattia non trattata, insomma stabile il rapporto tra i rischi e i benefici di una procedura chirurgica. Nel caso di questa metodica le complicanze sono minori rispetto al classico intervento di “Stripping” e i benefici sovrapponibili al metodo classico.

  Le varici possono ritornare?

Le varici trattate non possono ritornare, ma ne possono venire delle altre. Voglio precisare che l’intervento per varici rappresenta un momento dell’iter terapeutico, corregge un problema emodinamico, ma il paziente affetto da malattia varicosa rimane un paziente con delle vene che vanno periodicamente controllate e protette. In ogni caso le varici che dovessero comparire a distanza di tempo da un intervento potranno essere facilmente trattate con procedure mini-invasive ed ambulatoriali.

  Quindi Lei consiglia ai pazienti affetti da varici di sottoporsi all’intervento?

Assolutamente si, ma dopo uno studio accurato con esami strumentali eseguiti da specialisti competenti e una valutazione clinica sui rischi e benefici dell’intervento. Infatti non tutte le varici sono operabili