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Chi siamo

Laureata nell’anno 2003 in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso "La Sapienza" di Roma, con tesi di laurea dal titolo “Bullismo e relazioni in famiglia: un’indagine su adolescenti” ho negli anni seguenti conseguito il diploma di Specializzazione quadriennale in psicoterapia ad indirizzo sistemico – relazionale, ovvero la specializzazione in psicoterapia individuale, di coppia e familiare, presso la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare diretta dal prof. Carmine Saccu e l’addestramento alla clinique à plusieurs nel lavoro con bambini autistici e psicotici presso la Struttura Residenziale Terapeutica-Riabilitativa di Neuropsichiatria Infantile Antenna G. Beolchi .

La mia formazione continua tutt’oggi attraverso la partecipazione, sia come discente che come relatrice, a numerosi corsi di aggiornamenti, convegni e seminari.

Sono regolarmente iscritta all' Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti della Regione Campania n. 2249 sez. A.

Con entusiasmo e una certa dose di ottimismo, svolgo principalmente l’attività libero professionale di psicologa e psicoterapeuta con adolescenti, adulti, coppie e famiglie, a cui offro consulenza , sostegno psicologico e psicoterapia presso il mio studio di Ischia e presso il Consultorio diocesano “Giovanni Paolo II”, dove collaboro con altri colleghi e specialisti.

Sono in equipe con una neuropsichiatra e delle logopediste, secondo quanto previsto dalla legge n. 170/2010, effettu ando consultazioni sugli apprendimenti e attivita’ di prima certificazione diagnostica e rinnovo valide ai fini scolastici per i DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento).

Collaboro con un'associazione che si occupa di DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) , caratterizzati da un’ alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

Mi occupo, inoltre di Consulenze Tecniche di Parte collaborando con diversi studi legali di Ischia e Napoli e di attività di supervisione al gruppo operatori e tirocinanti di un centro per la disabilità fisica e psichica.

Tenendo ben presente la complessità di tutto ciò che riguarda la vita dell’essere umano, qualora ci sia necessità, mi avvalgo della collaborazione di altri specialisti: lo psichiatra, il neuropsichiatra infantile, il neurologo, il pediatra, il mediatore familiare, il logopedista, l’avvocato e la nutrizionista.





Negli anni trascorsi ho lavorato

  • a Roma presso il centro diurno “Accademia” che ospita adulti con disabilità fisiche e/o psichiche e presso il centro diurno per anziani fragili “Attivamente”;

  • a Ischia presso gli sportelli di ascolto di varie scuole, presso le coop sociali Arkè e Accaparlante, e l’Unità Operativa di Salute Mentale dell’ASL NA2 Nord, occupandomi di formazione, consulenza, sostegno psicologico e psicoterapia ad adolescenti, adulti, coppie e famiglie;

  • a Milano presso la Struttura Residenziale Terapeutica-Riabilitativa di Neuropsichiatria Infantile Antenna G. Beolchi prendendo in carico adolescenti con disagio psichico e il Reparto di psicopatologia dell’età evolutiva dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda occupandomi di diagnosi (somministrazione test proiettivi e cognitivi), Disturbi Specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia), sostegno psicologico e psicoterapia ai minori.









LA TERAPIA SISTEMICO-RELAZIONALE

Il modello teorico

Il modello della psicoterapia sistemica affonda le sue radici nella cultura americana degli anni Cinquanta e in particolare si sviluppa dall’interesse che in quegli anni emerge intorno studio delle influenze che le relazioni e l'organizzazione familiare giocano sullo sviluppo della personalità dell’individuo. La famiglia viene vista come un sistema, ossia come un'entità che possiede caratteristiche, regole e norme proprie; diviene così possibile comprendere i meccanismi e le dinamiche di tale sistema nel momento in cui si analizzano e rendono chiari i criteri alla base del suo funzionamento. Ogni cambiamento viene letto e compreso come funzione della dinamiche relazionali, viene abbandonata una concezione del sintomo come mera anomalia individuale e viene coniato il termine “paziente designato”, il portatore del sintomo che esprime anche a nome di altri membri del sistema, le difficoltà legate alla crescita e all’evoluzione. All’interno di questo approccio, quindi, l’attenzione del clinico si sposta dai fattori intrapsichici ai fenomeni interpersonali e ai contesti in cui hanno luogo. I sintomi appaiono sempre più come un segnale di disagio relazionale dell’intera famiglia, che sembra comunicare in questo modo l’esistenza di un conflitto tra continuità e cambiamento, tra legami di appartenenza e bisogni di individuazione dei suoi singoli componenti. La persona non solo è portatore del disagio ma, in quanto elemento del sistema, contribuisce a mantenere in vita delle dinamiche familiari disfunzionali. La terapia sistemica ha elaborato quindi la sua metodologia clinica intorno all'idea che il disagio psichico può essere colto attraverso l'osservazione delle relazioni umane. In questo modello ha un ruolo importante la storia del paziente, il rapporto con le figure significative del passato e con la famiglia d’origine. Il materiale su cui si lavora è il comportamento sintomatico del paziente e proprio per la spiccata relazionalità di quest’ultimo e per gli atteggiamenti correlati degli altri membri significativi della famiglia, si pensa che i sintomi/disturbi di un individuo acquistino una straordinaria importanza come indicatori generazionali, di genere o di trasmissione culturale. Nel cercare di comprendere il funzionamento, o mal funzionamento, del sistema familiare si va alla ricerca dell’origine del sintomo risalendo anche nelle generazioni precedenti, proprio perché può verificarsi una sorta di trasmissione intergenerazionale del disagio.

Il modello d’intervento

La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sulle famiglie ed in particolare si focalizza sulla storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli), sulle dinamiche relazionali e comunicative della famiglia e sulla funzione del sintomo del singolo individuo nell'equilibrio della famiglia. Il terapeuta in quanto elemento nuovo e altamente significativo, diviene un primo fattore di modificazione della trama familiare e le tecniche utilizzate si articolano intorno alle problematiche dei ruoli, della gerarchia, delle alleanze, e della qualità della comunicazione. L’emergere della “patologia” mostra un’incapacità della famiglia di usare adeguatamente le proprie risorse per superare una fase critica di passaggio da una stadio evolutivo all’altro, come ad esempio l’uscita di casa dei figli o la morte di un membro della famiglia, eventi che costringono il sistema a riorganizzarsi. Il disagio si manifesta quando il sistema familiare non riesce ad evolversi verso nuovi assetti relazionali e il clinico ha come obiettivo l’individuazione delle regole disfunzionali che bloccano il sistema, per poter introdurre nuovi input che mirino a modificare le regole del gioco. Il processo terapeutico ha lo scopo di attivare un percorso di ristrutturazione che consiste nel modificare gli schemi relazionali abituali della famiglia attivando le potenzialità del sistema familiare perché possa diventare artefice del cambiamento. Il lavoro terapeutico in realtà può essere svolto anche alla presenza di un unico paziente. L'individuo è pur sempre un sistema, dotato di caratteristiche strutturali ed organizzative leggibili ancora con un paradigma sistemico. Data la possibilità di operare utilizzando varie forme di psicoterapia (individuale, di coppia e familiare), il terapeuta valuta di volta in volta la scelta più idonea per ogni paziente.
Una terapia si può considerare terminata quando l’individuo, la coppia o la famiglia, attraverso la relazione terapeutica ha acquisito e fatto proprio nuovi schemi relazionali che permettano loro di essere equipaggiati per altre crisi del proprio ciclo evolutivo, con nuove risorse a disposizione e, soprattutto, avendo acquistato una chiave di lettura, un modo di interpretare i fatti, diversi dai precedenti, che sembravano averli bloccati.







Numero R.E.A.: 869030
Tipo Impresa: Ditta individuale
Capitale Sociale: € 0
Numero di iscrizione all'Albo: 2249 SEZ. A ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA CAMPANIA


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