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Varicocele: come si affronta e come si sconfigge

I dati di un recente studio sulle principali tecniche per preservare la fertilità

Il varicocele è un’affezione molto comune nell’uomo, soprattutto quando ci sono problemi di infertilità, ma è anche una causa d’infertilità facilmente trattabile: attualmente sono infatti disponibili, quando ne esista l’indicazione, molteplici opzioni terapeutiche per la cosiddetta varicocelectomia, cioè l’asportazione del varicocele, comprendenti metodiche chirurgiche e microchirurgiche, laparoscopiche e radiologiche.

L’approccio chirurgico del varicocele consiste nella legatura delle vene spermatiche, raggiungibili attraverso diverse vie d’accesso (retroperitoneale, inguinale, subinguinale) anche con l’utilizzo di mezzi d’ingrandimento ottico e microscopio-operatore (tecniche microchirurgiche). Le legature chirurgiche “alte”, effettuate in anestesia generale, richiedono l’apertura della parete addominale, con conseguente recupero funzionale più lento per il paziente, ed hanno un alto tasso di recidiva (20%) e di idrocele (12-33%), oltre ovviamente al possibile residuare della cicatrice chirurgica addominale. Le legature “basse” inguinali presentano una ridotta frequenza di recidiva (< 5%), ma un’alta percentuale d’insuccessi, poiché a questo livello le vene sono più numerose e più difficilmente separabili dall’arteria spermatica (che va preservata).

Gli interventi in laparoscopia presentano scarse recidive e complicanze, ma costi elevati e richiedono un’importante esperienza da parte dell’operatore. La scleroembolizzazione (per via transbrachiale o transfemorale) è una metodica radiologica endovascolare, effettuata in anestesia locale, che, sebbene possa comportare un tasso di recidive che può arrivare al 12%, presenta i vantaggi di essere minimamente invasiva per il paziente, con una rapida ripresa funzionale ed una scarsa incidenza di complicanze. Per questi motivi è ad oggi ritenuta dalla maggior parte della letteratura scientifica come il trattamento di elezione per la terapia non invasiva del varicocele.

Tuttavia, un recente studio, pubblicato da un gruppo americano su di un’importante rivista scientifica, il British Journal of Urology International, ha svolto un’attenta revisione della letteratura scientifica disponibile sull’argomento, concludendo che le tecniche di microchirurgia rappresenterebbero l’opzione terapeutica più efficace e con un miglior rapporto costo-beneficio, anche in termini di miglioramento della fertilità dell’individuo. Infatti, la correzione del varicocele determina un miglioramento del liquido seminale nel 40-60% dei casi, e, nelle partner dei soggetti infertili, un aumento della percentuale di gravidanze variabile dal 10 al 40% dei casi. Ad oggi non vi è però ancora consenso nel mondo medico e scientifico su quale sia la tecnica d’intervento migliore, poiché ogni tipo di approccio terapeutico presenta come si è visto un proprio spettro di efficacia, recidiva, complicanze e costi.