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Ilva: sequestro con facolta' d'uso

Per il sequestro del complesso industriale produttivo dell'Ilva il Tribunale del riesame non retrocede sulle posizioni precedenti, concedendo, tuttavia, alcune "correzioni" in termini di facolta all'uso, condizionato alle stesse esigenze produttive.Ancora una volta emerge la necessità del difficile ruolo degli Organi Inquirenti e Giudiziari, nel momento in cui icidono in settori tanto delicati, quali il diritto al lavor e quello alla salute, entrambi riconosciuti e tutelati a livello costituzionale.Ma vi è di più, nel senso che l'attenzione, dei media, e non solo, si concentra anche sull'adempmento alle Direttive Europee in materia.Ilva, il Riesame conferma il sequestro ma con facoltà d'uso Taranto, lo stop all'impianto per la bonifica e non per la chiusura. I Riva restano ai domiciliari, scarcerati 5 dirigenti Ilva, il Riesame conferma il sequestro ma con facoltà d'uso - Il tribunale del Riesame ha confermato il decreto di sequestro dello stabilimento siderurgico di Taranto, finalizzato non alla chiusura ma alla messa a norma degli impianti inquinanti. Concessa, dunque la facoltà d'uso degli impianti ma solo per l'adeguamento dei sistemi alle norme anti inquinamento. I giudici si sono espressi anche sulle richieste di scarcerazione degli otto tra dirigenti ed ex dirigenti. Ai domiciliari restano Emilio e Nicola Riva e il direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso. Gli altri cinque dirigenti sono stati scarcerati. I giudici hanno anche nominato Bruno Ferrante quale nuovo custode giudiziario dello stabilimento. Il provvedimento del Riesame è stato depositato nel primo pomeriggio. E ha disposto che i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti. Per il resto il decreto è stato confermato. Le motivazioni dell'ordinanza del tribunale del riesame saranno depositate nei prossimi giorni. Il termine previsto per legge di 5 giorni, non è però perentorio. Lo stesso tribunale del riesame ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per gli ex presidenti dell'Ilva, Emilio e Nicola Riva (padre e figlio), l'ex direttore del siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso. Mentre ha annullato l'ordinanza di applicazione della misura cautelare dei domiciliari nei confronti dei responsabili dell'area sottoprodotti Ivan Di Maggio e dell'area agglomerato Angelo Cavallo, di Salvatore D'Alò, capo delle acciaierie 1 e 2 dell'Ilva di Taranto, Salvatore De Felice, già capo area altiforni e attuale direttore del siderurgico di Taranto (dopo le dimissioni di Capogrosso avvenute qualche settimana fa), e di Marco Andelmi